Negli ultimi 10-15 anni le richieste di consulenze tecniche su temi che riguardano l'intercettazione sono aumentate esponenzialmente. Gli interventi richiesti vanno dalla intercettazione ambientale, al miglioramento della qualità del segnale e dalle trascrizioni al riconoscimento. Quest'ultimo può comprendere l’identificazione del parlatore attraverso perizie comparative tra voci anonime e saggi fonici o l’identificazione della comunità linguistica (speech-community) dell'anonimo nel senso più ampio attraverso perizie glottologiche, dialettologiche e sociolinguistiche. L’aumento delle richieste di consulenze e di perizie foniche e il progredire della scienza sull’analisi del segnale non sono state sufficienti ad indurre gli esperti del settore alla identificazione e formazione di una figura professionale precisa ed alla creazione di un Albo che tuteli sia la Magistratura giudicante che le Parti in causa. Non è affatto raro trovare tra i periti ed i consulenti fonici d'Ufficio Professori di disegno, Archivisti, Insegnanti elementari, Ragionieri, Costruttori edili, Patologi, Tecnici telefonici, Consulenti musicali, proprietari di discoteche, Grafici, ex Avvocati, ex Carabinieri, ex Commissari di polizia, Poeti, Scrittori in vernacolo, nonostante il Codice di Procedura Penale riguardo alle consulenze ed alle nomine di periti sia abbastanza esigente recitando: art.220-1:"La perizia è ammessa quando occorre svolgere indagini o acquisire dati o valutazioni che richiedono SPECIFICHE COMPETENZE TECNICHE, SCIENTIFICHE o artistiche". l'art. 221: "Il giudice nomina il perito scegliendolo tra gli iscritti negli appositi albi o tra persone fornite di PARTICOLARE COMPETENZA NELLA SPECIFICA DISCIPLINA". La mancanza di un Albo e di una metodologia scientificamente riconosciuta determina intorno all’argomento Perizie foniche un alone di confusione e di imprecisione. Tale alone riguarda le strumentazioni, le verifiche, le metodiche utilizzate in ambito peritale ed in generale le scienze linguistiche e fonetiche nel loro complesso ed è presente in tutti i canali che sono espressione della nostra società. Ne è la prova il brano giornalistico di seguito presentato che, a parte lo stile utilizzato, riporta una serie innumerevole di inesattezze. “Mettici un pò di ‘cimici’, condisci con qualche ’talpa’, aggiungi spie, infiltrati e bobine magnetiche. Ficca tutto in un maxicomputer caricato con un sofisticatissimo programma sound blaster, un filtro elettrico Yamaha e un Dbx per variare la dinamica dei suoni. Questo il coktail, venuto fuori dall'udienza di ieri mattina del processo per l'omicidio di N.G. Qualcosa a metà tra una Missione Goldfinger di James Bond ed un disco del maestro del suono sintetico elettronico John Cage. Insomma una grande abbuffata elettronica [...]. Il perito [...] è riuscito a ‘diventare padrone’ di una serie di ‘diavolerie’ elettroniche che riescono a dare ottimi risultati. Per meglio tradurre i suoni, che sono poi le parole in dialetto stretto vibonese [...] il professor P. ora ha un potente computer con cui riesce a ‘fare a fette’ qualsiasi tipo di parola. ” Le imprecisioni riguardano la strumentazione: - Sound Blaster non è un sofisticatissimo programma (cioè un software), ma un hardware, una scheda (sicuramente non tra le migliori dal costo di circa 100 mila lire) che converte segnali analogici in segnali digitali; - -un maxicomputer sicuramente non contiene una scheda per l’acquisizione del segnale analogico e la sua conversione in segnale digitale con le caratteristiche sopra citate; - il filtro elettrico probabilmente, in questo caso, il giornalista intende elettronico che non vuol dire esattamente la stessa cosa di elettrico. Altre imprecisioni riguardano la scienza linguistica e dialettologica e affermazioni come il fare a fette una lingua o un dialetto, o le diavolerie utilizzate ed infine il fatto che un computer possa tradurre i suoni di un certo dialetto non fanno altro che aumentare questa confusione sulle perizie foniche. La stessa confusione, appena presentata, non risparmia neppure la Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana dove nel programma relativo ad un Concorso Pubblico per Ufficiale di Polizia, ai laureati in Fisica ed Ingegneria Elettronica vengono richieste competenze di Dialettologia e Sociolinguistica. Nello stesso programma, riguardo la comparazione e l’identificazione di voci anonime, si fa riferimento all’impronta vocale, cioè al voiceprint. Tale tecnica, nata sulla scorta dei fingerprint (impronte digitali), non è mai stata accettata dalla comunità scientifica, e non viene più utilizzata da moltissimi anni ormai. Anche parte della Magistratura ed alcuni suoi scritti alimentano questo alone di confusione presente intorno alle perizie foniche, infatti mentre il massimario riporta che: Nel valutare i risultati di una perizia, il giudice deve verificare la stessa validità scientifica dei criteri e dei metodi di indagine utilizzati dal perito […] spesso accade che in Aula il Giudice chieda al Perito o Consulente la spiegazione della metodologia e dei criteri utilizzati. Quanto appena riportato, la confusione intorno alla fonetica forense nelle aule dei Tribunali e negli Studi Legali, la lettura di alcune consulenze e alcune perizie foniche depositate presso le cancellerie dei Tribunali o delle Procure, l’ascolto di alcuni dibattimenti in aula riguardanti il riconoscimento, mi hanno incoraggiato a scrivere questo Manuale sulle Perizie Foniche. Sono consapevole che, dopo quanto detto, pensare di chiarire tutte le confusioni e le inesattezze riguardo l’argomento è un atto di presunzione, e come disse Michel Eyquem de Montagne la presunzione è la nostra malattia naturale ed originale , ma ritengo si debba almeno tentare. La programmazione e la stesura di questo manuale non è stata facile in quanto una perizia fonica abbraccia competenze che vanno dalla Linguistica all’Ingegneria, dalla Fonetica alla Fisica Acustica, dalla Anatomia alla Statistica, dalla Psicologia alla Scienza delle Telecomunicazioni. La difficoltà inoltre, ha riguardato l’identificazione dei concetti e delle nozioni fondamentali fruibili da addetti ai lavori, con poche conoscenze pregresse sull’argomento. Questo lavoro si articola in sette capitoli, i primi quattro di carattere generale ed introduttivo, e solo il quinto ed il sesto affrontano pienamente il problema delle consulenze foniche. L’ultimo capitolo è il Glossario, sezione che ritengo necessaria quando si affronta una disciplina del tutto nuova e soprattutto quando, come spesso accade in Aula, su questa disciplina si debba disquisire e costruire arringhe di accusa e di difesa. Nel dettaglio il primo capitolo tratta, alcuni concetti fondamentali di Linguistica e di anatomia dell’apparato fonatorio; questo perché per poter meglio comprendere e spiegare concetti fonetici, processi coarticolatori di erosione o di cancellazione, o ancora similitudini fonologiche e differenze fonetiche è necessario conoscere il funzionamento dell’apparato fonatorio durante la produzione linguistica. Il secondo capitolo presenta concetti fondamentali di Fonetica Acustica. Ciò è necessario sia per l’analisi del segnale e l’individuazione dei parametri da usare nelle perizie di comparazione fonica che per l’identificazione di ogni singolo fono nelle trascrizioni. Il terzo capitolo riguarda la coarticolazione, cioè la capacità dell’apparato fonatorio di co-produrre sequenze di elementi. La coarticolazione è un processo fondamentale sia nei casi di trascrizione che nei casi di individuazione dei singoli segmenti da analizzare per estrapolare i parametri utili in una perizia fonica comparativa. L’errata identificazione del segmento o la mancata comprensione di un processo di riduzione, di erosione o di cancellazione può portare ad eclatanti fraintendimenti. Il quarto capitolo tratta gli indici biometrici, la scienza biometrica e la differenza tra il concetto di Verifica e quello più complesso di Identificazione. Dopo queste premesse ed introduzioni alle diverse discipline, il lettore può affrontare più agevolmente la lettura del quinto e del sesto capitolo che trattano in maniera esplicita, rispettivamente la Perizia Fonica comparativa e la trascrizione di parlato spontaneo. Il settimo ed ultimo capitolo è il glossario delle parole di uso più comune in ambito linguistico fonetico. L’idea di questo capitolo è nata ascoltando in Aula alcune definizioni non del tutto esatte. Vorrei concludere sottolineando che in questo manuale abbiamo tentato di riportare tutti o quasi tutti gli esperimenti condotti a favore o a sfavore dei metodi oggi utilizzati, abbiamo tentato di rappresentare la realtà, le conoscenze fino ad oggi acquisite e le ipotesi non ancora falsificate. Ma, visto che il concetto di falsificabilità è parte integrante della stessa ipotesi, siamo in attesa del progredire della conoscenza e della tecnologia. Quand’anche tutte le ipotesi presentate in questo lavoro venissero falsificate non potremmo che goderne in quanto significherebbe che la scienza ha effettuato un ulteriore passo in avanti.
Manuale di Fonetica Articolatoria, Acustica e Forense
ROMITO, Luciano
2010-01-01
Abstract
Negli ultimi 10-15 anni le richieste di consulenze tecniche su temi che riguardano l'intercettazione sono aumentate esponenzialmente. Gli interventi richiesti vanno dalla intercettazione ambientale, al miglioramento della qualità del segnale e dalle trascrizioni al riconoscimento. Quest'ultimo può comprendere l’identificazione del parlatore attraverso perizie comparative tra voci anonime e saggi fonici o l’identificazione della comunità linguistica (speech-community) dell'anonimo nel senso più ampio attraverso perizie glottologiche, dialettologiche e sociolinguistiche. L’aumento delle richieste di consulenze e di perizie foniche e il progredire della scienza sull’analisi del segnale non sono state sufficienti ad indurre gli esperti del settore alla identificazione e formazione di una figura professionale precisa ed alla creazione di un Albo che tuteli sia la Magistratura giudicante che le Parti in causa. Non è affatto raro trovare tra i periti ed i consulenti fonici d'Ufficio Professori di disegno, Archivisti, Insegnanti elementari, Ragionieri, Costruttori edili, Patologi, Tecnici telefonici, Consulenti musicali, proprietari di discoteche, Grafici, ex Avvocati, ex Carabinieri, ex Commissari di polizia, Poeti, Scrittori in vernacolo, nonostante il Codice di Procedura Penale riguardo alle consulenze ed alle nomine di periti sia abbastanza esigente recitando: art.220-1:"La perizia è ammessa quando occorre svolgere indagini o acquisire dati o valutazioni che richiedono SPECIFICHE COMPETENZE TECNICHE, SCIENTIFICHE o artistiche". l'art. 221: "Il giudice nomina il perito scegliendolo tra gli iscritti negli appositi albi o tra persone fornite di PARTICOLARE COMPETENZA NELLA SPECIFICA DISCIPLINA". La mancanza di un Albo e di una metodologia scientificamente riconosciuta determina intorno all’argomento Perizie foniche un alone di confusione e di imprecisione. Tale alone riguarda le strumentazioni, le verifiche, le metodiche utilizzate in ambito peritale ed in generale le scienze linguistiche e fonetiche nel loro complesso ed è presente in tutti i canali che sono espressione della nostra società. Ne è la prova il brano giornalistico di seguito presentato che, a parte lo stile utilizzato, riporta una serie innumerevole di inesattezze. “Mettici un pò di ‘cimici’, condisci con qualche ’talpa’, aggiungi spie, infiltrati e bobine magnetiche. Ficca tutto in un maxicomputer caricato con un sofisticatissimo programma sound blaster, un filtro elettrico Yamaha e un Dbx per variare la dinamica dei suoni. Questo il coktail, venuto fuori dall'udienza di ieri mattina del processo per l'omicidio di N.G. Qualcosa a metà tra una Missione Goldfinger di James Bond ed un disco del maestro del suono sintetico elettronico John Cage. Insomma una grande abbuffata elettronica [...]. Il perito [...] è riuscito a ‘diventare padrone’ di una serie di ‘diavolerie’ elettroniche che riescono a dare ottimi risultati. Per meglio tradurre i suoni, che sono poi le parole in dialetto stretto vibonese [...] il professor P. ora ha un potente computer con cui riesce a ‘fare a fette’ qualsiasi tipo di parola. ” Le imprecisioni riguardano la strumentazione: - Sound Blaster non è un sofisticatissimo programma (cioè un software), ma un hardware, una scheda (sicuramente non tra le migliori dal costo di circa 100 mila lire) che converte segnali analogici in segnali digitali; - -un maxicomputer sicuramente non contiene una scheda per l’acquisizione del segnale analogico e la sua conversione in segnale digitale con le caratteristiche sopra citate; - il filtro elettrico probabilmente, in questo caso, il giornalista intende elettronico che non vuol dire esattamente la stessa cosa di elettrico. Altre imprecisioni riguardano la scienza linguistica e dialettologica e affermazioni come il fare a fette una lingua o un dialetto, o le diavolerie utilizzate ed infine il fatto che un computer possa tradurre i suoni di un certo dialetto non fanno altro che aumentare questa confusione sulle perizie foniche. La stessa confusione, appena presentata, non risparmia neppure la Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana dove nel programma relativo ad un Concorso Pubblico per Ufficiale di Polizia, ai laureati in Fisica ed Ingegneria Elettronica vengono richieste competenze di Dialettologia e Sociolinguistica. Nello stesso programma, riguardo la comparazione e l’identificazione di voci anonime, si fa riferimento all’impronta vocale, cioè al voiceprint. Tale tecnica, nata sulla scorta dei fingerprint (impronte digitali), non è mai stata accettata dalla comunità scientifica, e non viene più utilizzata da moltissimi anni ormai. Anche parte della Magistratura ed alcuni suoi scritti alimentano questo alone di confusione presente intorno alle perizie foniche, infatti mentre il massimario riporta che: Nel valutare i risultati di una perizia, il giudice deve verificare la stessa validità scientifica dei criteri e dei metodi di indagine utilizzati dal perito […] spesso accade che in Aula il Giudice chieda al Perito o Consulente la spiegazione della metodologia e dei criteri utilizzati. Quanto appena riportato, la confusione intorno alla fonetica forense nelle aule dei Tribunali e negli Studi Legali, la lettura di alcune consulenze e alcune perizie foniche depositate presso le cancellerie dei Tribunali o delle Procure, l’ascolto di alcuni dibattimenti in aula riguardanti il riconoscimento, mi hanno incoraggiato a scrivere questo Manuale sulle Perizie Foniche. Sono consapevole che, dopo quanto detto, pensare di chiarire tutte le confusioni e le inesattezze riguardo l’argomento è un atto di presunzione, e come disse Michel Eyquem de Montagne la presunzione è la nostra malattia naturale ed originale , ma ritengo si debba almeno tentare. La programmazione e la stesura di questo manuale non è stata facile in quanto una perizia fonica abbraccia competenze che vanno dalla Linguistica all’Ingegneria, dalla Fonetica alla Fisica Acustica, dalla Anatomia alla Statistica, dalla Psicologia alla Scienza delle Telecomunicazioni. La difficoltà inoltre, ha riguardato l’identificazione dei concetti e delle nozioni fondamentali fruibili da addetti ai lavori, con poche conoscenze pregresse sull’argomento. Questo lavoro si articola in sette capitoli, i primi quattro di carattere generale ed introduttivo, e solo il quinto ed il sesto affrontano pienamente il problema delle consulenze foniche. L’ultimo capitolo è il Glossario, sezione che ritengo necessaria quando si affronta una disciplina del tutto nuova e soprattutto quando, come spesso accade in Aula, su questa disciplina si debba disquisire e costruire arringhe di accusa e di difesa. Nel dettaglio il primo capitolo tratta, alcuni concetti fondamentali di Linguistica e di anatomia dell’apparato fonatorio; questo perché per poter meglio comprendere e spiegare concetti fonetici, processi coarticolatori di erosione o di cancellazione, o ancora similitudini fonologiche e differenze fonetiche è necessario conoscere il funzionamento dell’apparato fonatorio durante la produzione linguistica. Il secondo capitolo presenta concetti fondamentali di Fonetica Acustica. Ciò è necessario sia per l’analisi del segnale e l’individuazione dei parametri da usare nelle perizie di comparazione fonica che per l’identificazione di ogni singolo fono nelle trascrizioni. Il terzo capitolo riguarda la coarticolazione, cioè la capacità dell’apparato fonatorio di co-produrre sequenze di elementi. La coarticolazione è un processo fondamentale sia nei casi di trascrizione che nei casi di individuazione dei singoli segmenti da analizzare per estrapolare i parametri utili in una perizia fonica comparativa. L’errata identificazione del segmento o la mancata comprensione di un processo di riduzione, di erosione o di cancellazione può portare ad eclatanti fraintendimenti. Il quarto capitolo tratta gli indici biometrici, la scienza biometrica e la differenza tra il concetto di Verifica e quello più complesso di Identificazione. Dopo queste premesse ed introduzioni alle diverse discipline, il lettore può affrontare più agevolmente la lettura del quinto e del sesto capitolo che trattano in maniera esplicita, rispettivamente la Perizia Fonica comparativa e la trascrizione di parlato spontaneo. Il settimo ed ultimo capitolo è il glossario delle parole di uso più comune in ambito linguistico fonetico. L’idea di questo capitolo è nata ascoltando in Aula alcune definizioni non del tutto esatte. Vorrei concludere sottolineando che in questo manuale abbiamo tentato di riportare tutti o quasi tutti gli esperimenti condotti a favore o a sfavore dei metodi oggi utilizzati, abbiamo tentato di rappresentare la realtà, le conoscenze fino ad oggi acquisite e le ipotesi non ancora falsificate. Ma, visto che il concetto di falsificabilità è parte integrante della stessa ipotesi, siamo in attesa del progredire della conoscenza e della tecnologia. Quand’anche tutte le ipotesi presentate in questo lavoro venissero falsificate non potremmo che goderne in quanto significherebbe che la scienza ha effettuato un ulteriore passo in avanti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.