Il contributo intende mostrare come la pratica della decostruzione elaborata da Jacques Derrida rappresenti, nel panorama filosofico attuale, l'esperienza di un attraversamento di confini disciplinari (filosofia, letteratura, cinema, ecc.) che ha pochi precedenti nella storia del pensiero filosofico occidentale. Attraverso la lettura di "Lettera a un amico giapponese" e l'analisi di "D'ailleurs Derrida" - documento filmico di Safaa Fathy -, il contributo intende mostrare come il problema dell'identità sia uno dei poli teorici del pensiero di Derrida: un polo mobile, inafferrabile, che chiede strumenti epistemologici altrettanto mobili e plastici per essere indagata.
Brevi incisi sul pensiero (s)confinato di Jacques Derrida
FACIONI, SILVANO
2010-01-01
Abstract
Il contributo intende mostrare come la pratica della decostruzione elaborata da Jacques Derrida rappresenti, nel panorama filosofico attuale, l'esperienza di un attraversamento di confini disciplinari (filosofia, letteratura, cinema, ecc.) che ha pochi precedenti nella storia del pensiero filosofico occidentale. Attraverso la lettura di "Lettera a un amico giapponese" e l'analisi di "D'ailleurs Derrida" - documento filmico di Safaa Fathy -, il contributo intende mostrare come il problema dell'identità sia uno dei poli teorici del pensiero di Derrida: un polo mobile, inafferrabile, che chiede strumenti epistemologici altrettanto mobili e plastici per essere indagata.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.