Nel presente lavoro viene valutata la possibilità di installare pompe turbine (PAT) in impianti di potabilizzazione per il recupero dell’energia idrica dissipata dalle valvole di laminazione nei processi di trattamento delle acque provenienti da sorgenti ad alta quota. In particolare due siti calabresi, quello di Casali (CS) e quello di Sersale (CZ), di cui si dispongono le registrazioni orarie della portata d’acqua elaborata dai potabilizzatori, offrono la possibilità di effettuare un intervento impiantistico del tipo prima descritto, con oneri contenuti. Per la selezione della pompa più adatta, nel funzionamento inverso, alle condizioni di salto motore e portata assegnate dalle esigenze dell’acquedotto, è stato adoperato un procedimento che utilizza correlazioni statistiche tra i rapporti di portata e prevalenza al BEP nei due modus operandi della PAT e il numero di giri caratteristico. Ciò ha fornito una prima indicazione per selezionare, fra pompe disponibili in commercio, quelle possibili candidate all’impiego. Un codice di calcolo messo a punto in precedenti lavori ha consentito di ottenere una stima della caratteristica di funzionamento e del rendimento della PAT utilizzando i dati forniti dal costruttore a corredo della pompa. È stato a questo punto possibile ricavare l’energia resa per le diverse condizioni di esercizio del potabilizzatore. La produzione di energia elettrica delle PAT che effettivamente verranno installate a Sersale ed a Casali, si stima essere rispettivamente pari a circa 294 MWh/anno e circa 190 MWh/anno. I ritorni economici attesi, in un periodo di vita utile di 25 anni, sono, nel caso di Sersale, pari a circa 227.000 €, con tempi di recupero dell’investimento iniziale superiori di poco a otto mesi. Nel caso di Casali si prevedono, invece, circa 124.000 € di guadagno e un anno e mezzo per il recupero della somma investita.
Fattibilità di Interventi di Recupero Energetico in Condotte Idriche comprendenti Valvole di Laminazione
AMELIO, Mario;BARBARELLI S
;FLORIO, Gaetano;
2008-01-01
Abstract
Nel presente lavoro viene valutata la possibilità di installare pompe turbine (PAT) in impianti di potabilizzazione per il recupero dell’energia idrica dissipata dalle valvole di laminazione nei processi di trattamento delle acque provenienti da sorgenti ad alta quota. In particolare due siti calabresi, quello di Casali (CS) e quello di Sersale (CZ), di cui si dispongono le registrazioni orarie della portata d’acqua elaborata dai potabilizzatori, offrono la possibilità di effettuare un intervento impiantistico del tipo prima descritto, con oneri contenuti. Per la selezione della pompa più adatta, nel funzionamento inverso, alle condizioni di salto motore e portata assegnate dalle esigenze dell’acquedotto, è stato adoperato un procedimento che utilizza correlazioni statistiche tra i rapporti di portata e prevalenza al BEP nei due modus operandi della PAT e il numero di giri caratteristico. Ciò ha fornito una prima indicazione per selezionare, fra pompe disponibili in commercio, quelle possibili candidate all’impiego. Un codice di calcolo messo a punto in precedenti lavori ha consentito di ottenere una stima della caratteristica di funzionamento e del rendimento della PAT utilizzando i dati forniti dal costruttore a corredo della pompa. È stato a questo punto possibile ricavare l’energia resa per le diverse condizioni di esercizio del potabilizzatore. La produzione di energia elettrica delle PAT che effettivamente verranno installate a Sersale ed a Casali, si stima essere rispettivamente pari a circa 294 MWh/anno e circa 190 MWh/anno. I ritorni economici attesi, in un periodo di vita utile di 25 anni, sono, nel caso di Sersale, pari a circa 227.000 €, con tempi di recupero dell’investimento iniziale superiori di poco a otto mesi. Nel caso di Casali si prevedono, invece, circa 124.000 € di guadagno e un anno e mezzo per il recupero della somma investita.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.