Intrecciando le prospettive teoriche emerse in seno agli studi sulle nuove diaspore globali e sul transnazionalismo, il libro propone un percorso interpretativo che punta a riscoprire i rifugiati “oltre la vittimità”, come agenti capaci di assumere scelte propriamente soggettive, legate ai loro desideri e ai gruppi cui si trovano affiliati. Lo studio di caso dei rifugiati tibetani che vivono in India mostra in particolare come la mortificazione delle istanze dell’esodo prodotta dall’erosione del diritto all’asilo dia oggi impulso a nuovi reticoli diasporici in cui si strutturano ideologie che puntano a interferire sui rapporti fra stati e sull’evoluzione politica dei luoghi di origine. Da questo punto di vista, scorgiamo un vero e proprio salto di paradigma che, senza negare le specificità delle migrazioni forzate nel quadro sociologicamente più vasto della migrazione, mette in rilievo forme di cosmopolitismo in grado di connotare soggettivamente la fuga come vero e proprio "atto di protesta".

I nuovi rifugiati. Viaggio nella diaspora tibetana in India.

D'AGOSTINO, Mariafrancesca
2009-01-01

Abstract

Intrecciando le prospettive teoriche emerse in seno agli studi sulle nuove diaspore globali e sul transnazionalismo, il libro propone un percorso interpretativo che punta a riscoprire i rifugiati “oltre la vittimità”, come agenti capaci di assumere scelte propriamente soggettive, legate ai loro desideri e ai gruppi cui si trovano affiliati. Lo studio di caso dei rifugiati tibetani che vivono in India mostra in particolare come la mortificazione delle istanze dell’esodo prodotta dall’erosione del diritto all’asilo dia oggi impulso a nuovi reticoli diasporici in cui si strutturano ideologie che puntano a interferire sui rapporti fra stati e sull’evoluzione politica dei luoghi di origine. Da questo punto di vista, scorgiamo un vero e proprio salto di paradigma che, senza negare le specificità delle migrazioni forzate nel quadro sociologicamente più vasto della migrazione, mette in rilievo forme di cosmopolitismo in grado di connotare soggettivamente la fuga come vero e proprio "atto di protesta".
2009
978-88-498-2475-9
Rifugiati; Autonomia; Governamentalità; Postfordismo, Tibet
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11770/184085
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