L’assimilazione di metalli in tracce è un importante processo attraverso cui si contribuisce al loro bioaccumulo nell’organismo. Studi recenti indicano che tale accumulo è dovuto all’assunzione di metalli tramite acque, alimenti e farmaci. L’assorbimento di metalli pesanti con la dieta è possibile sia nella loro forma inorganica attraverso i corrispondenti sali, sia in forma organica come costituenti di molecole organiche. Alcuni metalli pesanti come lo zinco, rame, ferro e selenio sono nutrienti essenziali per la salute, mentre altri come mercurio, cadmio, piombo sono tossici o non hanno effetti benefici conosciuti1,2. Tra i metalli pesanti tossici, il piombo è di primaria importanza per il suo destino metabolico. La Food and Agriculture Organization of the United Nations e la World Health Organization (FAO/WHO) hanno fissato i limiti di assunzione settimanale in 25 μg kg−1 del peso corporeo per adulto. La ricerca dei metalli in tracce viene usualmente effettuata tramite ICP, AAS o stripping potenziomentrico. Quest’ultimo è un metodo accurato, riproducibile e relativamente rapido. Tale tecnica permette un veloce e affidabile monitoraggio di questi contaminanti ed è dotata inoltre della capacità di procedere all’analisi contemporanea di più metalli nella stessa matrice. A differenza di tecniche analitiche simili, l’analisi può essere condotta in molti casi sul campione “tal quale”, senza cioè che la matrice debba subire pretrattamenti di tipo chimico o fisico: ciò rende questa tecnica particolarmente adatta ad analisi di routine. In questo lavoro viene presentata una indagine sulla presenza di piombo in tracce mediante stripping potenziometrico, elaborata su matrici acquose ed ottimizzata poi per l’applicazione su matrici alimentari e farmaceutiche. Il metodo prevede la preliminare acidificazione del campione (20 ml) con HCl, la cui concentrazione ottimale è stata fissata sperimentalmente a 6 M, in contrasto con altre metodiche riportate in letteratura. Il tempo ottimale di elettrolisi è stato fissato in 180 secondi, con un potenziale di elettrolisi a -900 mV ed un tempo di stripping in 10 secondi. Il metodo prevede l’utilizzo di uno standard interno di Pb che permette, con appena 2 aggiunte, la costruzione della retta di taratura (R2 >95%). Per campioni ad elevato valore di densità si è resa necessaria una diluizione con acqua distillata nel rapporto 1:10. Per campioni alimentari la matrice è stata mineralizzata e ripresa con HCl. Il metodo utilizzato ha dimostrato un ottimo limite di rilevabilità, tale da permettere la rilevazione di piombo ad appena 25 ppb. Il metodo è stato applicato a diverse matrici alimentari e farmaceutiche, rivelando la presenza di tracce del metallo in alcune di esse. Bibliografia 1 Coultate, T. P.; Food, the chemistry of its components, 1990, 292. 2 Goyer, R.; Nutrition and metal toxicity, American Journal of Clinical Nutrition, 1995, 61, 646S.
Analisi in tracce del Piombo in matrici farmaceutiche e alimentari mediante Stripping Potenziometrico
IOELE, Giuseppina;DE LUCA M;RAGNO G.
2008-01-01
Abstract
L’assimilazione di metalli in tracce è un importante processo attraverso cui si contribuisce al loro bioaccumulo nell’organismo. Studi recenti indicano che tale accumulo è dovuto all’assunzione di metalli tramite acque, alimenti e farmaci. L’assorbimento di metalli pesanti con la dieta è possibile sia nella loro forma inorganica attraverso i corrispondenti sali, sia in forma organica come costituenti di molecole organiche. Alcuni metalli pesanti come lo zinco, rame, ferro e selenio sono nutrienti essenziali per la salute, mentre altri come mercurio, cadmio, piombo sono tossici o non hanno effetti benefici conosciuti1,2. Tra i metalli pesanti tossici, il piombo è di primaria importanza per il suo destino metabolico. La Food and Agriculture Organization of the United Nations e la World Health Organization (FAO/WHO) hanno fissato i limiti di assunzione settimanale in 25 μg kg−1 del peso corporeo per adulto. La ricerca dei metalli in tracce viene usualmente effettuata tramite ICP, AAS o stripping potenziomentrico. Quest’ultimo è un metodo accurato, riproducibile e relativamente rapido. Tale tecnica permette un veloce e affidabile monitoraggio di questi contaminanti ed è dotata inoltre della capacità di procedere all’analisi contemporanea di più metalli nella stessa matrice. A differenza di tecniche analitiche simili, l’analisi può essere condotta in molti casi sul campione “tal quale”, senza cioè che la matrice debba subire pretrattamenti di tipo chimico o fisico: ciò rende questa tecnica particolarmente adatta ad analisi di routine. In questo lavoro viene presentata una indagine sulla presenza di piombo in tracce mediante stripping potenziometrico, elaborata su matrici acquose ed ottimizzata poi per l’applicazione su matrici alimentari e farmaceutiche. Il metodo prevede la preliminare acidificazione del campione (20 ml) con HCl, la cui concentrazione ottimale è stata fissata sperimentalmente a 6 M, in contrasto con altre metodiche riportate in letteratura. Il tempo ottimale di elettrolisi è stato fissato in 180 secondi, con un potenziale di elettrolisi a -900 mV ed un tempo di stripping in 10 secondi. Il metodo prevede l’utilizzo di uno standard interno di Pb che permette, con appena 2 aggiunte, la costruzione della retta di taratura (R2 >95%). Per campioni ad elevato valore di densità si è resa necessaria una diluizione con acqua distillata nel rapporto 1:10. Per campioni alimentari la matrice è stata mineralizzata e ripresa con HCl. Il metodo utilizzato ha dimostrato un ottimo limite di rilevabilità, tale da permettere la rilevazione di piombo ad appena 25 ppb. Il metodo è stato applicato a diverse matrici alimentari e farmaceutiche, rivelando la presenza di tracce del metallo in alcune di esse. Bibliografia 1 Coultate, T. P.; Food, the chemistry of its components, 1990, 292. 2 Goyer, R.; Nutrition and metal toxicity, American Journal of Clinical Nutrition, 1995, 61, 646S.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.