Italian industrial system is characterized by a strong influence of SMEs: 95% of enterprises, in fact, consists of enterprises with less than 10 employees (data of Bank of Italy). The SMEs development is a problem of economic policy because the employment stability and the GDP growth depend on the solidity of SMEs. The first part of the book deepens how the SMEs resist to enlarge their dimensions and that the strategic alternative for their competitive enforcement could be represented by cooperation with suppliers, clients, and especially with other enterprises. These forms of cooperation tend to diffuse under form of networks. In Campania, as the second part of the book demonstrates, the cooperation between the enterprises is a “chiaroscuro” perspective and the cluster enterprises represent a weak point of networks which maintain somewhere else the central core. When they aggregate it occurs occasionally, often by mechanisms of public financings assignment. Anyway in such a pessimistic scenario different positive aspects arise related to the presence of stable enterprise aggregations. It refers to the global network of aerospace industry, to railway industry, to the enterprise of automobile sector and to home appliances.

Il sistema industriale italiano è caratterizzato da una forte incidenza di Pmi: il 95% delle imprese, infatti, occupa meno di 10 dipendenti (fonte Banca d’Italia). Lo sviluppo delle Pmi è un problema di politica economica, in quanto dalla tenuta delle aziende di minori dimensioni dipendono la stabilità dell’occupazione nel sistema industriale e la crescita del PIL. Come viene approfondito nella prima parte di questo libro, se le Pmi sono riluttanti ad aumentare le dimensioni, l’alternativa strategica al loro rafforzamento competitivo è rappresentata dalla collaborazione con fornitori, clienti e soprattutto con altre imprese. Queste forme di collaborazione tendono sempre di più a diffondersi sotto forma di reti di imprese. In Campania, come emerge nella seconda parte del libro, la cooperazione tra aziende presenta una prospettiva in chiaroscuro; le imprese distrettuali sono quasi sempre i lacci sciolti di reti che mantengono altrove il perno centrale. Quando si aggregano è per motivi occasionali, quasi sempre suggeriti dai meccanismi di assegnazione di finanziamenti pubblici. Tuttavia, in questo quadro pessimistico emergono note positive relative alla presenza di aggregazioni di aziende stabili. Si fa riferimento al network globale dell’industria aerospaziale, alla filiera dell’industria dei trasporti ferroviari, alla costellazione nel settore automobilistico e infine alla piattaforma nel comparto degli elettrodomestici.

Relazioni di cooperazione e reti di imprese. Il caso della Campania

RICCIARDI, Antonio;
2006-01-01

Abstract

Italian industrial system is characterized by a strong influence of SMEs: 95% of enterprises, in fact, consists of enterprises with less than 10 employees (data of Bank of Italy). The SMEs development is a problem of economic policy because the employment stability and the GDP growth depend on the solidity of SMEs. The first part of the book deepens how the SMEs resist to enlarge their dimensions and that the strategic alternative for their competitive enforcement could be represented by cooperation with suppliers, clients, and especially with other enterprises. These forms of cooperation tend to diffuse under form of networks. In Campania, as the second part of the book demonstrates, the cooperation between the enterprises is a “chiaroscuro” perspective and the cluster enterprises represent a weak point of networks which maintain somewhere else the central core. When they aggregate it occurs occasionally, often by mechanisms of public financings assignment. Anyway in such a pessimistic scenario different positive aspects arise related to the presence of stable enterprise aggregations. It refers to the global network of aerospace industry, to railway industry, to the enterprise of automobile sector and to home appliances.
2006
9788846476364
Il sistema industriale italiano è caratterizzato da una forte incidenza di Pmi: il 95% delle imprese, infatti, occupa meno di 10 dipendenti (fonte Banca d’Italia). Lo sviluppo delle Pmi è un problema di politica economica, in quanto dalla tenuta delle aziende di minori dimensioni dipendono la stabilità dell’occupazione nel sistema industriale e la crescita del PIL. Come viene approfondito nella prima parte di questo libro, se le Pmi sono riluttanti ad aumentare le dimensioni, l’alternativa strategica al loro rafforzamento competitivo è rappresentata dalla collaborazione con fornitori, clienti e soprattutto con altre imprese. Queste forme di collaborazione tendono sempre di più a diffondersi sotto forma di reti di imprese. In Campania, come emerge nella seconda parte del libro, la cooperazione tra aziende presenta una prospettiva in chiaroscuro; le imprese distrettuali sono quasi sempre i lacci sciolti di reti che mantengono altrove il perno centrale. Quando si aggregano è per motivi occasionali, quasi sempre suggeriti dai meccanismi di assegnazione di finanziamenti pubblici. Tuttavia, in questo quadro pessimistico emergono note positive relative alla presenza di aggregazioni di aziende stabili. Si fa riferimento al network globale dell’industria aerospaziale, alla filiera dell’industria dei trasporti ferroviari, alla costellazione nel settore automobilistico e infine alla piattaforma nel comparto degli elettrodomestici.
Pmi - sviluppo organizzativo - relazioni cooperative tra imprese; SMES - Organizational development - Cooperative relationships - business networks
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11770/185122
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