Nel bacino del lago Naivasha, nel ramo orientale della grande valle del Rift, in Kenia, lo studio dei servizi ecosistemici rimette in discussione il ruolo della ricerca e della cooperazione nella lotta alla povertà. La descrizione e l’interpretazione dell'utilizzo delle risorse da parte delle comunità locali rivela antichi equilibri tra cultura e natura, ma anche criticità ancestrali e nuove opportunità di intervento per avvicinarsi allo sviluppo sostenibile. Le comunità locali offrono esempi di buone pratiche e di soluzioni promettenti. Il legame diretto tra la sopravvivenza delle comunità e la produttività degli agroecosistemi, nonché dei sistemi naturali, crea condizioni che spiegano perché lo studio dei servizi ecosistemici abbia attrattive soprattutto in paesi in via di sviluppo. La presentazione illustrerà una serie di esempi di buone pratiche ed una sintesi delle principali attività della Naivasha Basin Sustainability Initiative impegnata a sostenerle e a valorizzarle. L’utilizzo delle risorse idriche, in particolare, costituisce un elemento fondante di tali pratiche, in grado di legare l’evoluzione dello sviluppo di comunità diverse all’interno situate lungo i corsi d’acqua principali e sulle rive del lago. Una recente riforma della gestione delle risorse idriche, con la creazione di nuove istituzioni partecipate dai residenti, facilita i processi di condivisione delle responsabilità. La scala di bacino è la dimensione più appropriata per interpretare le opportunità di sviluppo sostenibile e affrontare le maggiori criticità. Di difficile controllo, restano la domanda energetica e la pressione demografica; alimentate esse stesse dallo sviluppo e sostenute da meccanismi a retroazione positiva. Infine, l’aumento di temperatura dovuto al disboscamento ha permesso di estendere le coltivazioni fino a toccare i 3000 m, ma attualmente gli impatti dovuti all’inaridimento delle pianure di bassa quota stanno compensando tali apparenti benefici. Un mix di applicazioni di tecnologie a basso costo e di iniziative volte a far prendere coscienza delle problematiche da parte della popolazione residente sembrano le soluzioni più promettenti per cercare di assicurare un futuro sostenibile per il bacino di Naivasha.
Servizi ecosistemici e sostenibilità nel bacino del lago Naivasha, in Kenia (Naivasha Basin Sustainability Initiative)
PACINI, NICOLA;
2013-01-01
Abstract
Nel bacino del lago Naivasha, nel ramo orientale della grande valle del Rift, in Kenia, lo studio dei servizi ecosistemici rimette in discussione il ruolo della ricerca e della cooperazione nella lotta alla povertà. La descrizione e l’interpretazione dell'utilizzo delle risorse da parte delle comunità locali rivela antichi equilibri tra cultura e natura, ma anche criticità ancestrali e nuove opportunità di intervento per avvicinarsi allo sviluppo sostenibile. Le comunità locali offrono esempi di buone pratiche e di soluzioni promettenti. Il legame diretto tra la sopravvivenza delle comunità e la produttività degli agroecosistemi, nonché dei sistemi naturali, crea condizioni che spiegano perché lo studio dei servizi ecosistemici abbia attrattive soprattutto in paesi in via di sviluppo. La presentazione illustrerà una serie di esempi di buone pratiche ed una sintesi delle principali attività della Naivasha Basin Sustainability Initiative impegnata a sostenerle e a valorizzarle. L’utilizzo delle risorse idriche, in particolare, costituisce un elemento fondante di tali pratiche, in grado di legare l’evoluzione dello sviluppo di comunità diverse all’interno situate lungo i corsi d’acqua principali e sulle rive del lago. Una recente riforma della gestione delle risorse idriche, con la creazione di nuove istituzioni partecipate dai residenti, facilita i processi di condivisione delle responsabilità. La scala di bacino è la dimensione più appropriata per interpretare le opportunità di sviluppo sostenibile e affrontare le maggiori criticità. Di difficile controllo, restano la domanda energetica e la pressione demografica; alimentate esse stesse dallo sviluppo e sostenute da meccanismi a retroazione positiva. Infine, l’aumento di temperatura dovuto al disboscamento ha permesso di estendere le coltivazioni fino a toccare i 3000 m, ma attualmente gli impatti dovuti all’inaridimento delle pianure di bassa quota stanno compensando tali apparenti benefici. Un mix di applicazioni di tecnologie a basso costo e di iniziative volte a far prendere coscienza delle problematiche da parte della popolazione residente sembrano le soluzioni più promettenti per cercare di assicurare un futuro sostenibile per il bacino di Naivasha.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.