La diversità genetica è generalmente il risultato dell’evoluzione a lungo termine e rappresenta il potenziale evolutivo di una specie. Per sopravvivere ed adattarsi ad un ambiente instabile, una specie deve evolvere ed accumulare variabilità genetica. L'introduzione ed uso di tecniche basate sul DNA hanno rivoluzionato radicalmente lo studio della variabilità genetica in molti campi. I microsatelliti, in particolare, essendo marcatori Mendeliani locus-specifici, co-dominanti e somaticamente stabili, sono stati largamente usati per il DNA profiling, costituendo quindi uno strumento valido per l’identificazione genetica di individui di una specie e per determinarne la diffusione geografica. Il pino calabrese (Pinus laricio Poiret), solitamente considerato la sottospecie più divergente e geneticamente peculiare di pino nero europeo (Pinus nigra Arnold) è la conifera più diffusa in Calabria e Sicilia (Etna). In Calabria cresce sull’Aspromonte e, principalmente, sull'altopiano della Sila, dove le foreste di laricio coprono più di 40,000 ha e caratterizzano il panorama da 900 m fino a 1700 m sopra il livello del mare. Specie termofila, xerofila e eliofila, il laricio può raggiungere dimensioni ed età notevoli (350 anni), come documentano i cosiddetti “Giganti” della Riserva Biogenetica di Fallistro. Nessuna analisi è stata finora condotta sulla diversità genetica delle popolazioni di P. laricio delle foreste calabresi che, quindi, si rivela assolutamente necessaria non solo per assicurare la conservazione della biodiversità di tale conifera, ma anche per favorire lo sviluppo di strategie di salvaguardia adeguate. La variabilità genetica fra le popolazioni naturali di laricio presenti nel Parco Nazionale della Sila e dell’Aspromonte e nel Parco Regionale dell’Etna è stata, pertanto, analizzata mediante l’utilizzo di marcatori SSR plastidiali e nucleari, sviluppati e testati con successo in altre specie del genere Pinus. I marcatori che non hanno dato amplificazione e quelli monomorfici e, quindi, non informativi, sono stati esclusi dalla nostra analisi, mentre tre SSR plastidiali e tre nucleari si sono rivelati polimorfici all'interno delle popolazioni di laricio testate, mostrando un numero alto di alleli ed una serie di prodotti di PCR di dimensioni variabili. Il livello di variabilità genetica è stato, successivamente, valutato secondo i parametri comunemente usati in genetica di popolazione e comparati con quelli di popolazioni di P. laricio della Corsica. I nostri dati hanno inoltre confermato l'utilità di entrambi i tipi di microsatelliti nell'individuazione della diversità genetica inter- ed intra-popolazione anche in individui presenti in un area geograficamente limitata. I risultati ottenuti da questo studio illustrano per la prima volta la storia evolutiva del pino calabrese ed offrono una prospettiva genetica per la sua conservazione.

APPLICAZIONE DEI MARCATORI MICROSATELLITI ALLO STUDIO DELLA VARIABILITA’ GENETICA DELLA POPOLAZIONE DI PINUS LARICIO POIRET

REGINA, Teresa Maria Rosaria
2012-01-01

Abstract

La diversità genetica è generalmente il risultato dell’evoluzione a lungo termine e rappresenta il potenziale evolutivo di una specie. Per sopravvivere ed adattarsi ad un ambiente instabile, una specie deve evolvere ed accumulare variabilità genetica. L'introduzione ed uso di tecniche basate sul DNA hanno rivoluzionato radicalmente lo studio della variabilità genetica in molti campi. I microsatelliti, in particolare, essendo marcatori Mendeliani locus-specifici, co-dominanti e somaticamente stabili, sono stati largamente usati per il DNA profiling, costituendo quindi uno strumento valido per l’identificazione genetica di individui di una specie e per determinarne la diffusione geografica. Il pino calabrese (Pinus laricio Poiret), solitamente considerato la sottospecie più divergente e geneticamente peculiare di pino nero europeo (Pinus nigra Arnold) è la conifera più diffusa in Calabria e Sicilia (Etna). In Calabria cresce sull’Aspromonte e, principalmente, sull'altopiano della Sila, dove le foreste di laricio coprono più di 40,000 ha e caratterizzano il panorama da 900 m fino a 1700 m sopra il livello del mare. Specie termofila, xerofila e eliofila, il laricio può raggiungere dimensioni ed età notevoli (350 anni), come documentano i cosiddetti “Giganti” della Riserva Biogenetica di Fallistro. Nessuna analisi è stata finora condotta sulla diversità genetica delle popolazioni di P. laricio delle foreste calabresi che, quindi, si rivela assolutamente necessaria non solo per assicurare la conservazione della biodiversità di tale conifera, ma anche per favorire lo sviluppo di strategie di salvaguardia adeguate. La variabilità genetica fra le popolazioni naturali di laricio presenti nel Parco Nazionale della Sila e dell’Aspromonte e nel Parco Regionale dell’Etna è stata, pertanto, analizzata mediante l’utilizzo di marcatori SSR plastidiali e nucleari, sviluppati e testati con successo in altre specie del genere Pinus. I marcatori che non hanno dato amplificazione e quelli monomorfici e, quindi, non informativi, sono stati esclusi dalla nostra analisi, mentre tre SSR plastidiali e tre nucleari si sono rivelati polimorfici all'interno delle popolazioni di laricio testate, mostrando un numero alto di alleli ed una serie di prodotti di PCR di dimensioni variabili. Il livello di variabilità genetica è stato, successivamente, valutato secondo i parametri comunemente usati in genetica di popolazione e comparati con quelli di popolazioni di P. laricio della Corsica. I nostri dati hanno inoltre confermato l'utilità di entrambi i tipi di microsatelliti nell'individuazione della diversità genetica inter- ed intra-popolazione anche in individui presenti in un area geograficamente limitata. I risultati ottenuti da questo studio illustrano per la prima volta la storia evolutiva del pino calabrese ed offrono una prospettiva genetica per la sua conservazione.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11770/185683
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