Nei ruminanti, il vitello nasce privo di difese immunitarie e l’unico modo per acquisire l’immunità passiva è l’assunzione precoce di colostro, particolarmente ricco di immunoglobuline G (IgG). È stato ampiamente dimostrato che i vitelli alimentati con un colostro di scarsa qualità, con un basso contenuto in IgG, mostrano un incremento ponderale ridotto1, una maggiore predisposizione a malattie neonatali e, di conseguenza, presentano indici di mortalità elevati2. Le piante del genere Aloe (Aloe barbadensis Miller, Aloe ferox, Aloe arborescens e Aloe perryi baker) sono da tempo utilizzate nella medicina tradizionale. Numerosi principi attivi presenti nell'aloe svolgono un'azione stimolante sul sistema immunitario. In particolare, l'acemannano attiva le difese, richiama nella zona colpita dall'infezione macrofagi e cellule linfocitarie. Gli ormoni vegetali (giberelline e auxine) favorendo la sintesi dei componenti immunitari e micronutrienti (vitamine, oligoelementi ed enzimi) sostengono la risposta organica. Studi effettuati in vitro3 ed in vivo4 hanno mostrato che i polisaccaridi contenuti nell'aloe hanno un effetto diretto sul sistema immunitario. Nonostante le proprietà immunostimolanti dell’Aloe siano ampiamente riconosciute, non sono stati effettuati studi su una sua possibile attività nel migliorare la qualità del colostro dal punto di vista anticorpale. Pertanto, l’obiettivo di questo studio è stato quello di valutare gli effetti di un’integrazione alimentare di Aloe arborescens sulla qualità del colostro in bufale gravide. L’aloe è stata somministrata (50g/giorno/capo) a 20 bufale pluripare per 60 giorni prima del parto inoltre un gruppo corrispettivo è stato utilizzato come controllo. Per quanto riguarda la concentrazione in immunoglobuline, gli animali di entrambi i gruppi hanno prodotto un colostro di buona qualità (>60 mg/ml)5. Premesso ciò, il colostro del gruppo trattati ha mostrato un significativo aumento di IgG (P <0,05) rispetto al gruppo controllo (78,54 ± 71,28 vs 8,3 ± 9,0 mg / ml). Tale risultato suggerisce che la somministrazione di Aloe arborescens può aumentare le proprietà immunologiche del colostro con conseguente miglioramento dell’immunità passiva. La comprensione del meccanismo d’azione tramite il quale l’Aloe Arborescens induca un aumento di IgG nel colostro necessita di ulteriori studi, tuttavia, va sottolineato che il miglioramento della qualità colostrale nei ruminanti potrebbe avere importanti ricadute economiche in quanto rappresenta, in particolare nella specie bufalina, un punto critico del management aziendaleBibliografia1 Mastellone, V.; Massimini, G.; Pero, M.E.; Lombardi, P.; Britti, D.; Avallone, L. The Italian Journal of Animal Science, 2007, 2, 1245-12482 Matte, J.; Girard, C.L.; Seoane, J.R.; Brisson, G.J. Journal of dairy science, 1982, 65, 1765-17703 Leung, MY.; Liu, C.; Zhu, LF.; Hui, Y.Z.; Yu, B.; Fung, K.P. Glycobiology, 2004, 14, 501–104 Liu, C.; Leung M.Y.K.; Koon, J.C.M.; Zhu, L.F.; Hui, Y.Z.; Yu, B.; Fung, K.P. International Immunopharmacology, 2006, 6, 1634–16415 Lombardi, P.; Avallone, L.; d’Angelo, A.; Bogin, E. European Journal of Clinical Chemistry and Clinical Biochemistry, 1996, 34, 965-968

Effetti dell’Aloe arborescens sulla qualità del colostro nella bufala

CONFORTI, FILOMENA;TUNDIS, ROSA;LOIZZO, Monica Rosa;
2012-01-01

Abstract

Nei ruminanti, il vitello nasce privo di difese immunitarie e l’unico modo per acquisire l’immunità passiva è l’assunzione precoce di colostro, particolarmente ricco di immunoglobuline G (IgG). È stato ampiamente dimostrato che i vitelli alimentati con un colostro di scarsa qualità, con un basso contenuto in IgG, mostrano un incremento ponderale ridotto1, una maggiore predisposizione a malattie neonatali e, di conseguenza, presentano indici di mortalità elevati2. Le piante del genere Aloe (Aloe barbadensis Miller, Aloe ferox, Aloe arborescens e Aloe perryi baker) sono da tempo utilizzate nella medicina tradizionale. Numerosi principi attivi presenti nell'aloe svolgono un'azione stimolante sul sistema immunitario. In particolare, l'acemannano attiva le difese, richiama nella zona colpita dall'infezione macrofagi e cellule linfocitarie. Gli ormoni vegetali (giberelline e auxine) favorendo la sintesi dei componenti immunitari e micronutrienti (vitamine, oligoelementi ed enzimi) sostengono la risposta organica. Studi effettuati in vitro3 ed in vivo4 hanno mostrato che i polisaccaridi contenuti nell'aloe hanno un effetto diretto sul sistema immunitario. Nonostante le proprietà immunostimolanti dell’Aloe siano ampiamente riconosciute, non sono stati effettuati studi su una sua possibile attività nel migliorare la qualità del colostro dal punto di vista anticorpale. Pertanto, l’obiettivo di questo studio è stato quello di valutare gli effetti di un’integrazione alimentare di Aloe arborescens sulla qualità del colostro in bufale gravide. L’aloe è stata somministrata (50g/giorno/capo) a 20 bufale pluripare per 60 giorni prima del parto inoltre un gruppo corrispettivo è stato utilizzato come controllo. Per quanto riguarda la concentrazione in immunoglobuline, gli animali di entrambi i gruppi hanno prodotto un colostro di buona qualità (>60 mg/ml)5. Premesso ciò, il colostro del gruppo trattati ha mostrato un significativo aumento di IgG (P <0,05) rispetto al gruppo controllo (78,54 ± 71,28 vs 8,3 ± 9,0 mg / ml). Tale risultato suggerisce che la somministrazione di Aloe arborescens può aumentare le proprietà immunologiche del colostro con conseguente miglioramento dell’immunità passiva. La comprensione del meccanismo d’azione tramite il quale l’Aloe Arborescens induca un aumento di IgG nel colostro necessita di ulteriori studi, tuttavia, va sottolineato che il miglioramento della qualità colostrale nei ruminanti potrebbe avere importanti ricadute economiche in quanto rappresenta, in particolare nella specie bufalina, un punto critico del management aziendaleBibliografia1 Mastellone, V.; Massimini, G.; Pero, M.E.; Lombardi, P.; Britti, D.; Avallone, L. The Italian Journal of Animal Science, 2007, 2, 1245-12482 Matte, J.; Girard, C.L.; Seoane, J.R.; Brisson, G.J. Journal of dairy science, 1982, 65, 1765-17703 Leung, MY.; Liu, C.; Zhu, LF.; Hui, Y.Z.; Yu, B.; Fung, K.P. Glycobiology, 2004, 14, 501–104 Liu, C.; Leung M.Y.K.; Koon, J.C.M.; Zhu, L.F.; Hui, Y.Z.; Yu, B.; Fung, K.P. International Immunopharmacology, 2006, 6, 1634–16415 Lombardi, P.; Avallone, L.; d’Angelo, A.; Bogin, E. European Journal of Clinical Chemistry and Clinical Biochemistry, 1996, 34, 965-968
2012
978-88-97341-08-6
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11770/185792
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