Educare alla diversità significa affermare il valore dell’uomo e sostenere i processi che caratterizzano il diritto all’integrazione quale fondamento di civiltà e democrazia. Tutte le forze sociali sono chiamate a sostenere una cultura dell’integrazione che abbandoni il pregiudizio ed elimini l’emarginazione. Per raggiungere tale obiettivo è necessario affrontare con determinazione la sfida educativa con lo scopo di favorire la costruzione dell’identità della persona con disabilità e promuoverne la partecipazione attiva in tutti gli ambiti. Questo difficile percorso, però, in una società complessa ed in costante mutamento, si può attuare solo attraverso il contributo di una rete costituita da specialisti e professionisti provenienti da diversi settori. E’ necessari, quindi, promuovere alleanze costruttive ed affettive che, attraverso una partecipazione responsabile, garantiscano un’azione coerente e funzionale alla gestione dei processi formativi. Un’attenta rilettura del concetto di diversità chiama in causa molte istituzioni e diverse figure professionali e, tra queste, in special modo, gli insegnanti che, se dotati delle competenze necessarie e delle giuste motivazioni, possono favorire l’affermarsi di una prospettiva di rinnovata umanizzazione per restituire all’uomo il senso più profondo della sua esistenza. Questo lavoro ripercorre le tappe fondamentali del processo di integrazione scolastica, attraverso una riflessione su professionisti ed eventi che hanno avuto un ruolo centrale nella sua evoluzione degli ultimi trent’anni. Occorre restituire valore, dignità e riconoscimenti professionali all’insegnante specializzato affinché l’insegnamento non rappresenti più per questi professionisti “l’ultima spiaggia” in ambito lavorativo.
L'insegnante specializzato tra storia e nuove prospettive
VALENTI, Antonella
2007-01-01
Abstract
Educare alla diversità significa affermare il valore dell’uomo e sostenere i processi che caratterizzano il diritto all’integrazione quale fondamento di civiltà e democrazia. Tutte le forze sociali sono chiamate a sostenere una cultura dell’integrazione che abbandoni il pregiudizio ed elimini l’emarginazione. Per raggiungere tale obiettivo è necessario affrontare con determinazione la sfida educativa con lo scopo di favorire la costruzione dell’identità della persona con disabilità e promuoverne la partecipazione attiva in tutti gli ambiti. Questo difficile percorso, però, in una società complessa ed in costante mutamento, si può attuare solo attraverso il contributo di una rete costituita da specialisti e professionisti provenienti da diversi settori. E’ necessari, quindi, promuovere alleanze costruttive ed affettive che, attraverso una partecipazione responsabile, garantiscano un’azione coerente e funzionale alla gestione dei processi formativi. Un’attenta rilettura del concetto di diversità chiama in causa molte istituzioni e diverse figure professionali e, tra queste, in special modo, gli insegnanti che, se dotati delle competenze necessarie e delle giuste motivazioni, possono favorire l’affermarsi di una prospettiva di rinnovata umanizzazione per restituire all’uomo il senso più profondo della sua esistenza. Questo lavoro ripercorre le tappe fondamentali del processo di integrazione scolastica, attraverso una riflessione su professionisti ed eventi che hanno avuto un ruolo centrale nella sua evoluzione degli ultimi trent’anni. Occorre restituire valore, dignità e riconoscimenti professionali all’insegnante specializzato affinché l’insegnamento non rappresenti più per questi professionisti “l’ultima spiaggia” in ambito lavorativo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.