Nicholas Hill, nella Philosophia Epicuraea Democritiana Theophrastica, pubblicata in prima edizione nel 1601 a Parigi e poi successivamente a Ginevra nel 1619, si rivolge all'atomismo epicureo per delineare la sua idea di natura, considerando la concezione corpuscolare della materia l'unica alternativa valida alla teoria aristotelica. Il medico-filosofo inglese propone un'immagine del mondo che possa rappresentare il superamento del metodo astratto d'indagine della natura e dei postulati di carattere metafisico, aprendosi alla ricchezza dell'esperienza sensibile e alle molte 'inaudite' novità scientifiche che provengono dall'osservazione diretta della natura e dei suoi processi. Nella Philosophia Epicuraea la presenza di Epicuro, di Lucrezio e dei matematici greci si salda alla nova philosophia di Francesco Patrizi, al copernicanesimo di Giordano Bruno, alla filosofia magnetica di William Gilbert, alla medicina alchemica di Paracelso. Nei cinquecentonove aforismi che compongono l'opera, manifesto programmatico di una philosophia nec nova nec vetus, l'autore spazia dalla fisica alla politica, dall'astronomia all'etica, dalla medicina alla teologia, sostenendo la sua visione filosofica fondata consapevolmente sull'accostamento di voci e fonti diverse.
Philosophia Epicurea Democritiana Theophrastica
PLASTINA, Sandra
2007-01-01
Abstract
Nicholas Hill, nella Philosophia Epicuraea Democritiana Theophrastica, pubblicata in prima edizione nel 1601 a Parigi e poi successivamente a Ginevra nel 1619, si rivolge all'atomismo epicureo per delineare la sua idea di natura, considerando la concezione corpuscolare della materia l'unica alternativa valida alla teoria aristotelica. Il medico-filosofo inglese propone un'immagine del mondo che possa rappresentare il superamento del metodo astratto d'indagine della natura e dei postulati di carattere metafisico, aprendosi alla ricchezza dell'esperienza sensibile e alle molte 'inaudite' novità scientifiche che provengono dall'osservazione diretta della natura e dei suoi processi. Nella Philosophia Epicuraea la presenza di Epicuro, di Lucrezio e dei matematici greci si salda alla nova philosophia di Francesco Patrizi, al copernicanesimo di Giordano Bruno, alla filosofia magnetica di William Gilbert, alla medicina alchemica di Paracelso. Nei cinquecentonove aforismi che compongono l'opera, manifesto programmatico di una philosophia nec nova nec vetus, l'autore spazia dalla fisica alla politica, dall'astronomia all'etica, dalla medicina alla teologia, sostenendo la sua visione filosofica fondata consapevolmente sull'accostamento di voci e fonti diverse.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.