Reinhard Hesse propone un’intensa analisi sistematica e storica dei rapporti tra verità e potere. Nella prima parte (sistematica) presenta le premesse di carattere generale (trans-soggettive-universalistiche) che orientano la ricerca umana della verità. Nella seconda parte (storica) l’Autore porta avanti un percorso di dispiegamento graduale della ragione attraverso una sintetica panoramica della storia della filosofia. In questa analisi l’Autore mostra che la ricerca della verità dipende dalla buona riuscita della comunicazione. Come chiarisce l’Autore, comunicare con successo presuppone un’etica del discorso (Karl-Otto Apel), vale a dire il reciproco riconoscimento di diritti e doveri tra tutti i partecipanti. Questa parità è necessaria (virtualmente) universalmente. Il potere (come elemento essenziale della politica), secondo l’Autore, si prefigge, al contrario, la disuguaglianza tra i governanti e i governati. La ricerca della verità che segue un percorso argomentativo si colloca, pertanto, sempre in una tensione strutturale inaggirabile e in un rapporto di contrasto e, quindi, di controfattualità rispetto al potere. Risulta allora assai arduo, in questa prospettiva, conciliare verità e potere, anzi l’Autore dimostra come una ricerca di verità non argomentativa (come, ad esempio, quella religiosa) sia obbligata al potere e sia, quindi, condannata a fallire.
Worum geht es in der Philosophie? Grundfragen der Philosophie zwischen Wahrheit und Macht
BORRELLI, Michele
2010-01-01
Abstract
Reinhard Hesse propone un’intensa analisi sistematica e storica dei rapporti tra verità e potere. Nella prima parte (sistematica) presenta le premesse di carattere generale (trans-soggettive-universalistiche) che orientano la ricerca umana della verità. Nella seconda parte (storica) l’Autore porta avanti un percorso di dispiegamento graduale della ragione attraverso una sintetica panoramica della storia della filosofia. In questa analisi l’Autore mostra che la ricerca della verità dipende dalla buona riuscita della comunicazione. Come chiarisce l’Autore, comunicare con successo presuppone un’etica del discorso (Karl-Otto Apel), vale a dire il reciproco riconoscimento di diritti e doveri tra tutti i partecipanti. Questa parità è necessaria (virtualmente) universalmente. Il potere (come elemento essenziale della politica), secondo l’Autore, si prefigge, al contrario, la disuguaglianza tra i governanti e i governati. La ricerca della verità che segue un percorso argomentativo si colloca, pertanto, sempre in una tensione strutturale inaggirabile e in un rapporto di contrasto e, quindi, di controfattualità rispetto al potere. Risulta allora assai arduo, in questa prospettiva, conciliare verità e potere, anzi l’Autore dimostra come una ricerca di verità non argomentativa (come, ad esempio, quella religiosa) sia obbligata al potere e sia, quindi, condannata a fallire.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.