La proteina di matrice di HIV-l P 17 è una proteina strulturale che agisce neil'ambiente extracellulare come una "virochina" per deregolare diverse funzioni delle cellule del sistema immunitario attraverso l'interazione della sua regione N-terminale con un recettore espresso sulla superlìcie cellulare (p17R). Al momento le vie di trasduzione del segnale innescate dall"interazione p17/p17R non sono ancora stalè completamente caratterizzate e questo studio analizza le vie di trasduzione del segnale indotte dali" interazione p 17/p17R. In cellule Raji una linea umana di cellule B che esprime stabilmente p17R sulla sua superfìcie. p17 induct'va un'attivazione transiente del fattore trascrizionale AP-1. Inoltre, p17 era in grado di upregolare pERKl/2 e down regolare pAkt che sono le maggiori molecole del segnale intracellulare coinvolte nell'attivazione di AP-1. Questi effetti risultavano essere mediati dalla regione C-terminale di p 17, che mostrava la capacità di mantenere PTEN, una filsfatasi coinvolta nella regolazione della via P13K/Akt, in uno stato attivo attraverso la chinasi ROCK. Al contrario, la p17 troncata nella porzione C-terminale (p 17 delta36) induceva un'attivazione della via P13K/Akt mantenendo PTEN in una forma fosfori lata inattiva. Tra le diverse varianti di p17, una derivata dal ceppo ugandese di HIV-1, detta S75X, induceva l'attivazione della via di segnale PI3K/Akt come p17delta36 ed aumentava la proliferazione delle cellule B e la trasformazione maligna. In conclusione, questo studio dimostra il ruolo critico della regione C-terminale di p 17 nel modulare le vie di segnale intracellulare mettendo in luce la complessità del legame di pl7 al suo recettore. Inoltre, viene messa in evidenza per la prima volta la presenza di una variante naturale di p 17 che mima il segnale indotto dalla fonna troncata p17deltA36 nelle cellule B e promuove la proliferazione e la tumori genesi di cellule B.

Attività trasformante di varianti della proteina di matrice p17 di HIV-1 su cellule B

MARSICO, Stefania;BRUNO, Rosalinda;
2011-01-01

Abstract

La proteina di matrice di HIV-l P 17 è una proteina strulturale che agisce neil'ambiente extracellulare come una "virochina" per deregolare diverse funzioni delle cellule del sistema immunitario attraverso l'interazione della sua regione N-terminale con un recettore espresso sulla superlìcie cellulare (p17R). Al momento le vie di trasduzione del segnale innescate dall"interazione p17/p17R non sono ancora stalè completamente caratterizzate e questo studio analizza le vie di trasduzione del segnale indotte dali" interazione p 17/p17R. In cellule Raji una linea umana di cellule B che esprime stabilmente p17R sulla sua superfìcie. p17 induct'va un'attivazione transiente del fattore trascrizionale AP-1. Inoltre, p17 era in grado di upregolare pERKl/2 e down regolare pAkt che sono le maggiori molecole del segnale intracellulare coinvolte nell'attivazione di AP-1. Questi effetti risultavano essere mediati dalla regione C-terminale di p 17, che mostrava la capacità di mantenere PTEN, una filsfatasi coinvolta nella regolazione della via P13K/Akt, in uno stato attivo attraverso la chinasi ROCK. Al contrario, la p17 troncata nella porzione C-terminale (p 17 delta36) induceva un'attivazione della via P13K/Akt mantenendo PTEN in una forma fosfori lata inattiva. Tra le diverse varianti di p17, una derivata dal ceppo ugandese di HIV-1, detta S75X, induceva l'attivazione della via di segnale PI3K/Akt come p17delta36 ed aumentava la proliferazione delle cellule B e la trasformazione maligna. In conclusione, questo studio dimostra il ruolo critico della regione C-terminale di p 17 nel modulare le vie di segnale intracellulare mettendo in luce la complessità del legame di pl7 al suo recettore. Inoltre, viene messa in evidenza per la prima volta la presenza di una variante naturale di p 17 che mima il segnale indotto dalla fonna troncata p17deltA36 nelle cellule B e promuove la proliferazione e la tumori genesi di cellule B.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11770/187214
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