Il volume presenta la sintesi di un lavoro che ha preso l’avvio un paio di anni or sono e che si è articolato in varie fasi, tra loro interagenti, per esplorare, a vasto raggio, un campo oggi prepotentemente posto all’attenzione non solo della ricerca pedagogica e didattica ma anche di vari altri domini, quali l’economia, l’architettura, le scienze sociali, l’informatica e ancora altri. In estrema sintesi possiamo ricorrere alla locuzione Tempi e luoghi della formazione per dare un titolo a quel lavoro, che è stato scandito nelle seguenti fasi: – una ricerca sul tema “Città-Apprendimento”, arricchita da un caso studio. In qualche modo questa fase di partenza ha visto l’interazione tra chi prioritariamente si occupa di formazione dal punto di vista pedagogico e didattico e chi, invece, di urbanistica, con uno sguardo rivolto agli spazi pubblici. Si sono volute esplorare alcune delle possibilità che possano consentire a un contesto urbano di strutturarsi come città educativa non solo per far fronte alle emergenze sociali ed economiche ma anche per rispondere alle esigenze poste dalla contemporanea società della conoscenza, che postula un sistema interagente di occasioni formative in ogni tempo e in ogni luogo; – un dialogo con esperienze e studiosi di livello nazionale e internazionale, che hanno ampiamente dissertato sul tema della città educativa e della formazione quale si configura nella temperie storica contemporanea. Quattro sessioni di studio ne hanno tracciato la sintesi, spaziando dai temi generali ai contesti della formazione, alle ricerche sulle città educative e a consolidate esperienze di livello nazionale e internazionale; – la riflessione sia sull’attività di ricerca sia sulle tematiche emerse durante le quattro sessioni di studio, che ha impegnato tutti coloro i quali sono stati coinvolti nella stesura dei contributi che questo volume raccoglie. L’impianto scientifico di tutto il lavoro richiama da un lato il modello didattico del costruttivismo socio-educativo, per l’importanza che assegna al contesto nei processi di apprendimento e di formazione, e, dall’altro, la rivisitazione del tradizionale concetto di formazione, che si realizza in un continuum in direzione sia longitudinale (per tutto l’arco della vita - lifelong learning) sia orizzontale (nella continua interazione tra contesti formali, non formali e informali - lifewide learning) e che mira a far acquisire autonomia e flessibilità cognitiva ai soggetti. Ci troviamo, nella società odierna, davanti all’insorgere di un nuovo paradigma che postula il ridisegno delle funzioni e dell’organizzazione delle strutture e dei contesti formativi, al fine non solo d’ipotizzare ma anche di costruire un’effettiva e consapevole interazione tra le varie culture che caratterizzano il contesto formale e quelli non formale e informale. È una nuova frontiera, una sorta di sfida affinché si possa realizzare un patto formativo tra questi contesti, in cui le realtà territoriali, in special modo le città, sono chiamate a essere protagoniste nella loro dimensione storica, economica e sociale. L’importanza formativa, assegnata al contesto, richiede sempre più una rivisitazione, in chiave educativa e formativa, non solo delle strutture intenzionalmente e storicamente educative ma anche dei luoghi materiali (città, ambiente topico e umano) e immateriali (le tecnologie di vecchia e nuova generazione) che connotano i vari contesti in modalità diversa. Luoghi materiali e immateriali organizzati e interrelati in modo da migliorare non solo, e prioritariamente, la qualità della vita ma anche quella delle tecnologie chiamate a progettare e ad allestire qualificati spazi di relazione affinché nell’era della comunicazione planetaria anche i luoghi immateriali possano assumere una dimensione educativa.

I tempi e i luoghi della formazione

DE PIETRO, Orlando
2011-01-01

Abstract

Il volume presenta la sintesi di un lavoro che ha preso l’avvio un paio di anni or sono e che si è articolato in varie fasi, tra loro interagenti, per esplorare, a vasto raggio, un campo oggi prepotentemente posto all’attenzione non solo della ricerca pedagogica e didattica ma anche di vari altri domini, quali l’economia, l’architettura, le scienze sociali, l’informatica e ancora altri. In estrema sintesi possiamo ricorrere alla locuzione Tempi e luoghi della formazione per dare un titolo a quel lavoro, che è stato scandito nelle seguenti fasi: – una ricerca sul tema “Città-Apprendimento”, arricchita da un caso studio. In qualche modo questa fase di partenza ha visto l’interazione tra chi prioritariamente si occupa di formazione dal punto di vista pedagogico e didattico e chi, invece, di urbanistica, con uno sguardo rivolto agli spazi pubblici. Si sono volute esplorare alcune delle possibilità che possano consentire a un contesto urbano di strutturarsi come città educativa non solo per far fronte alle emergenze sociali ed economiche ma anche per rispondere alle esigenze poste dalla contemporanea società della conoscenza, che postula un sistema interagente di occasioni formative in ogni tempo e in ogni luogo; – un dialogo con esperienze e studiosi di livello nazionale e internazionale, che hanno ampiamente dissertato sul tema della città educativa e della formazione quale si configura nella temperie storica contemporanea. Quattro sessioni di studio ne hanno tracciato la sintesi, spaziando dai temi generali ai contesti della formazione, alle ricerche sulle città educative e a consolidate esperienze di livello nazionale e internazionale; – la riflessione sia sull’attività di ricerca sia sulle tematiche emerse durante le quattro sessioni di studio, che ha impegnato tutti coloro i quali sono stati coinvolti nella stesura dei contributi che questo volume raccoglie. L’impianto scientifico di tutto il lavoro richiama da un lato il modello didattico del costruttivismo socio-educativo, per l’importanza che assegna al contesto nei processi di apprendimento e di formazione, e, dall’altro, la rivisitazione del tradizionale concetto di formazione, che si realizza in un continuum in direzione sia longitudinale (per tutto l’arco della vita - lifelong learning) sia orizzontale (nella continua interazione tra contesti formali, non formali e informali - lifewide learning) e che mira a far acquisire autonomia e flessibilità cognitiva ai soggetti. Ci troviamo, nella società odierna, davanti all’insorgere di un nuovo paradigma che postula il ridisegno delle funzioni e dell’organizzazione delle strutture e dei contesti formativi, al fine non solo d’ipotizzare ma anche di costruire un’effettiva e consapevole interazione tra le varie culture che caratterizzano il contesto formale e quelli non formale e informale. È una nuova frontiera, una sorta di sfida affinché si possa realizzare un patto formativo tra questi contesti, in cui le realtà territoriali, in special modo le città, sono chiamate a essere protagoniste nella loro dimensione storica, economica e sociale. L’importanza formativa, assegnata al contesto, richiede sempre più una rivisitazione, in chiave educativa e formativa, non solo delle strutture intenzionalmente e storicamente educative ma anche dei luoghi materiali (città, ambiente topico e umano) e immateriali (le tecnologie di vecchia e nuova generazione) che connotano i vari contesti in modalità diversa. Luoghi materiali e immateriali organizzati e interrelati in modo da migliorare non solo, e prioritariamente, la qualità della vita ma anche quella delle tecnologie chiamate a progettare e ad allestire qualificati spazi di relazione affinché nell’era della comunicazione planetaria anche i luoghi immateriali possano assumere una dimensione educativa.
2011
9788873310785
formazione, educazione; apprendimento; luoghi immateriali
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11770/187727
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