Questa terza edizione del Convegno sul “Turismo Sostenibile” ha visto alternarsi circa cinquanta relatori provenienti da oltre quaranta centri di ricerca scientifici nazionali, e l’interesse verso l’iniziativa manifestato, in più occasioni, da ricercatori di altri paesi europei spinge i promotori a pensare ad una quarta edizione che vada al di là dei confini nazionali. Gli argomenti trattati in questa terza edizione sono stati diversi. Si è parlato di modelli matematici che permettono di valutare l’impatto del turismo sull’ambiente, tenendo conto contemporaneamente di parametri ambientali, di parametri ecologici e dell’impronta ecologica. Il rapporto tra comunità locali e turismo è stato posto al centro di molte riflessioni, partendo dall’analisi delle forme di coinvolgimento della popolazione locale nel fenomeno e soprattutto della partecipazione alle decisioni che riguardano l’uso turistico delle risorse culturali e ambientali. Relativamente al rapporto tra amministratori e cittadini si sono messi in luce i processi di manipolazione della partecipazione, fino a constatare come il concetto di partecipazione attiva sia ormai diventato un ossimoro. D’altra parte, se è vero che le risorse ambientali e culturali sono sottoposte a stress per un eccesso di sfruttamento – che passa attraverso l’accelerazione ed il sovraccarico d’uso di un bacino di risorse – è anche vero che nel caso opposto, quello di un ipo-uso delle risorse stesse, si corre il rischio di una loro atrofizzazione e di una loro polverizzazione. La società postmoderna introduce nell’esperienza turistica una serie di paradossi, che inducono a parlare di “turismo di finzione”. Ed i giovani vengono indagati nel loro modo di interpretare l’esperienza turistica, mettendo in relazione le motivazioni del viaggio, la sua organizzazione, il suo svolgimento e il suo stile. Il tema della sostenibilità è stato declinato con riferimento a specifiche realtà territoriali, ciascuna delle quali è caratterizzata da specifiche risorse e potenzialità e dai particolari processi di trasformazione in atto. Si sono posti in discussione i lati deboli di esperienze comunemente ritenute positive, quali, ad esempio, la trasparenza dei bilanci, l’equità sociale e il reale rispetto dell’ecologia; i processi di destrutturazione economica in atto e i problemi di collegamento tra la nuova e la vecchia immagine delle città.
Atti del III Convegno Nazionale "Turismo Sostenibile: ieri, oggi, domani."
ROMITA, Tullio;
2009-01-01
Abstract
Questa terza edizione del Convegno sul “Turismo Sostenibile” ha visto alternarsi circa cinquanta relatori provenienti da oltre quaranta centri di ricerca scientifici nazionali, e l’interesse verso l’iniziativa manifestato, in più occasioni, da ricercatori di altri paesi europei spinge i promotori a pensare ad una quarta edizione che vada al di là dei confini nazionali. Gli argomenti trattati in questa terza edizione sono stati diversi. Si è parlato di modelli matematici che permettono di valutare l’impatto del turismo sull’ambiente, tenendo conto contemporaneamente di parametri ambientali, di parametri ecologici e dell’impronta ecologica. Il rapporto tra comunità locali e turismo è stato posto al centro di molte riflessioni, partendo dall’analisi delle forme di coinvolgimento della popolazione locale nel fenomeno e soprattutto della partecipazione alle decisioni che riguardano l’uso turistico delle risorse culturali e ambientali. Relativamente al rapporto tra amministratori e cittadini si sono messi in luce i processi di manipolazione della partecipazione, fino a constatare come il concetto di partecipazione attiva sia ormai diventato un ossimoro. D’altra parte, se è vero che le risorse ambientali e culturali sono sottoposte a stress per un eccesso di sfruttamento – che passa attraverso l’accelerazione ed il sovraccarico d’uso di un bacino di risorse – è anche vero che nel caso opposto, quello di un ipo-uso delle risorse stesse, si corre il rischio di una loro atrofizzazione e di una loro polverizzazione. La società postmoderna introduce nell’esperienza turistica una serie di paradossi, che inducono a parlare di “turismo di finzione”. Ed i giovani vengono indagati nel loro modo di interpretare l’esperienza turistica, mettendo in relazione le motivazioni del viaggio, la sua organizzazione, il suo svolgimento e il suo stile. Il tema della sostenibilità è stato declinato con riferimento a specifiche realtà territoriali, ciascuna delle quali è caratterizzata da specifiche risorse e potenzialità e dai particolari processi di trasformazione in atto. Si sono posti in discussione i lati deboli di esperienze comunemente ritenute positive, quali, ad esempio, la trasparenza dei bilanci, l’equità sociale e il reale rispetto dell’ecologia; i processi di destrutturazione economica in atto e i problemi di collegamento tra la nuova e la vecchia immagine delle città.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.