I coleotteri saproxilobionti, almeno durante una parte del loro ciclo vitale, sono organismi legati alla biomassa del legno morto. Tali organismi fanno parte di una comunità caratterizzata da una diversità funzionale complessa che li rende ottimi bioindicatori dello stato generale di conservazione della biodiversità e della naturalità degli ecosistemi. La nostra ricerca, intrapresa dal 2009 all’interno dei Siti Natura 2000 del Parco Nazionale della Sila, ha avuto l’obiettivo di monitorare l’entomofauna saproxilobionte mediante il metodo delle raccolte dirette, che consiste nel controllo sistematico della biomassa legnosa presente all’interno delle aree di campionamento. In totale sono state identificate 34 specie di coleotteri. La struttura di dominanza vede una maggioranza di specie xilofaghe con habitat primario in foreste di conifere, mentre scarse sono le specie strettamente legate alle faggete. Nei boschi a faggio, preservati dalla passata gestione selvicolturale (con eccessivo sfruttamento della biomassa legnosa), si sono rinvenuti Acanthocinus xanthoneurus (Mulsant & Rey), raro cerambice esclusivo delle foreste a Fagus, endemico dell’Appennino italiano e di grande interesse ecologico e biogeografico, e Sinodendron cylindricum (Linnaeus), lucanide xilofago di notevole importanza faunistica, con una distribuzione poca diffusa e localizzata, la cui presenza è condizionata dalla disponibilità di vecchi tronchi al suolo di grosse sezioni e di parecchi anni.Nei boschi a pino laricio, ben conservati e con presenza di alberi senescenti e abbon-dante biomassa legnosa, è presente una coleotterofauna di alto pregio naturalistico. Tra le entità di particolare interesse segnaliamo Cucujus haematodes Erichson, specie inserita nella Lista Rossa IUCN 2010 come specie in pericolo critico di estinzione, e Cucujus cinnaberinus (Scopoli), specie prioritaria ai sensi della Direttiva Habitat dell’Unione Europea. Entrambe le specie sono cucujidi subcorticicoli, legati a consorzi forestali maturi e con distribuzione corologica asiatico europea e centro europeo il cui areale è in forte declino. Ricordiamo anche Chalcophora intermedia (Rey), buprestide sporadico, con distribuzione mediterraneo nord-orientale, presente in Italia solo in Calabria (Sila), con adulti osservati in volo nel mese di luglio sui grossi tronchi di Pinus laricio. Altra specie, eccezionalmente abbondante in relazione ai dati di cattura storici, è Clinidium canaliculatum (Costa), relitto paleotropicale indicatore dei boschi sempreverdi del terziario.

La coleotterofauna saproxilobionte del Parco Nazionale della Sila (Calabria, Italia).

Mazzei A.;BONACCI, Teresa;
2011-01-01

Abstract

I coleotteri saproxilobionti, almeno durante una parte del loro ciclo vitale, sono organismi legati alla biomassa del legno morto. Tali organismi fanno parte di una comunità caratterizzata da una diversità funzionale complessa che li rende ottimi bioindicatori dello stato generale di conservazione della biodiversità e della naturalità degli ecosistemi. La nostra ricerca, intrapresa dal 2009 all’interno dei Siti Natura 2000 del Parco Nazionale della Sila, ha avuto l’obiettivo di monitorare l’entomofauna saproxilobionte mediante il metodo delle raccolte dirette, che consiste nel controllo sistematico della biomassa legnosa presente all’interno delle aree di campionamento. In totale sono state identificate 34 specie di coleotteri. La struttura di dominanza vede una maggioranza di specie xilofaghe con habitat primario in foreste di conifere, mentre scarse sono le specie strettamente legate alle faggete. Nei boschi a faggio, preservati dalla passata gestione selvicolturale (con eccessivo sfruttamento della biomassa legnosa), si sono rinvenuti Acanthocinus xanthoneurus (Mulsant & Rey), raro cerambice esclusivo delle foreste a Fagus, endemico dell’Appennino italiano e di grande interesse ecologico e biogeografico, e Sinodendron cylindricum (Linnaeus), lucanide xilofago di notevole importanza faunistica, con una distribuzione poca diffusa e localizzata, la cui presenza è condizionata dalla disponibilità di vecchi tronchi al suolo di grosse sezioni e di parecchi anni.Nei boschi a pino laricio, ben conservati e con presenza di alberi senescenti e abbon-dante biomassa legnosa, è presente una coleotterofauna di alto pregio naturalistico. Tra le entità di particolare interesse segnaliamo Cucujus haematodes Erichson, specie inserita nella Lista Rossa IUCN 2010 come specie in pericolo critico di estinzione, e Cucujus cinnaberinus (Scopoli), specie prioritaria ai sensi della Direttiva Habitat dell’Unione Europea. Entrambe le specie sono cucujidi subcorticicoli, legati a consorzi forestali maturi e con distribuzione corologica asiatico europea e centro europeo il cui areale è in forte declino. Ricordiamo anche Chalcophora intermedia (Rey), buprestide sporadico, con distribuzione mediterraneo nord-orientale, presente in Italia solo in Calabria (Sila), con adulti osservati in volo nel mese di luglio sui grossi tronchi di Pinus laricio. Altra specie, eccezionalmente abbondante in relazione ai dati di cattura storici, è Clinidium canaliculatum (Costa), relitto paleotropicale indicatore dei boschi sempreverdi del terziario.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11770/188441
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