Il patrimonio edilizio realizzato con la terra può essere assimilato a una sorta di stalattiti terrestri prodotte dall’uomo che ha sapientemente plasmato un materiale offerto dalla natura, spesso facilmente reperibile e lavorabile, per creare a volte piccole abitazioni d’uso rurale a volte interi centri dalla forte identità culturale. Le costruzioni in terra cruda caratterizzate da l’utilizzo di materiali e tecniche "compatibili e naturali" hanno offerto nel tempo alte prestazioni ambientali e di vivibilità anche in rapporto alla salubrità degli ambienti, soprattutto per le note caratteristiche dell’argilla (traspirabilità, regolazione igrotermica e scarso accumulo di sostanze elettromagnetiche). In Calabria è possibile individuare varie aree caratterizzate dalla presenza diffusa di abitazioni realizzate soprattutto in aree ricche di giacimenti argillosi Lo studio nell’analizzare e studiare le abitazioni realizzate in terra cruda in Calabria, si concentra in particolar modo sull’area della Provincia di Cosenza che si estende nel bacino medio del Crati, comprendendo quella regione ad anfiteatro che avendo a ridosso la Montea e parte della Catena Costiera si volge verso lo Ionio declinando nella Piana di Sibari. A tal fine è stata svolta una campagna di ricognizione, che ha permesso di redigere la carta di diffusione delle case in terra cruda con particolare attenzione alle località nelle quali la concentrazione è più elevata. Successivamente sono state localizzate anche le aree di estrazione della materia prima, al fine di comprendere le dinamiche di approvvigionamento ed anche per avere informazioni utili a fini conservativi e del restauro. L’indagine sul campo ha consentito di individuare e censire circa 60 case in terra cruda e, in relazione alle caratteristiche topografiche e geologiche del territorio si è cercato di individuare le adiacenti aree di estrazione dell’argilla Attraverso il confronto delle caratteristiche minero-petrografica degli elementi costituivi rilevate su campioni prelevati su 15 case rappresentative ed altrettante corrispondenti aree di estrazione dell’argilla si è cercato quindi di verificare se le case in esame siano state effettivamente realizzate utilizzando le argille presenti nelle immediate vicinanze e se tali materiali siano stati in qualche modo “trattati”. I dati ottenuti dalle analisi di laboratorio, hanno permesso di affermare che le argille utilizzate per realizzare le case in terra cruda, nell’area in esame, sono state sempre prelevate dai giacimenti adiacenti alla casa stessa. Sebbene il risultato possa sembrar scontato in realtà, non sempre in altre aree italiane si è verificata la medesima corrispondenza ed inoltre lo studio ha permesso di individuare con precisone quale, tra i vari giacimenti presenti nelle vicinanze, era quello utilizzato per l’approviggionamento. Le osservazioni e un’accurata analisi dei dati, prodotti eseguendo la determinazione degli elementi in tracce, nonché specifiche indagini al SEM, hanno permesso di rilevare che il materiale originale usato per realizzare i blocchi di terra cruda ha subito dei trattamenti riconducibili molto probabilmente alla predisposizione di impasti nei quali oltre all’argilla sono stati aggiunti altri elementi, di tipo vegetale, organico ma soprattutto minerale ed in particolar modo di sabbia.
Le case in terra cruda in Calabria
Gattuso C
Supervision
;Gattuso P.
Project Administration
2014-01-01
Abstract
Il patrimonio edilizio realizzato con la terra può essere assimilato a una sorta di stalattiti terrestri prodotte dall’uomo che ha sapientemente plasmato un materiale offerto dalla natura, spesso facilmente reperibile e lavorabile, per creare a volte piccole abitazioni d’uso rurale a volte interi centri dalla forte identità culturale. Le costruzioni in terra cruda caratterizzate da l’utilizzo di materiali e tecniche "compatibili e naturali" hanno offerto nel tempo alte prestazioni ambientali e di vivibilità anche in rapporto alla salubrità degli ambienti, soprattutto per le note caratteristiche dell’argilla (traspirabilità, regolazione igrotermica e scarso accumulo di sostanze elettromagnetiche). In Calabria è possibile individuare varie aree caratterizzate dalla presenza diffusa di abitazioni realizzate soprattutto in aree ricche di giacimenti argillosi Lo studio nell’analizzare e studiare le abitazioni realizzate in terra cruda in Calabria, si concentra in particolar modo sull’area della Provincia di Cosenza che si estende nel bacino medio del Crati, comprendendo quella regione ad anfiteatro che avendo a ridosso la Montea e parte della Catena Costiera si volge verso lo Ionio declinando nella Piana di Sibari. A tal fine è stata svolta una campagna di ricognizione, che ha permesso di redigere la carta di diffusione delle case in terra cruda con particolare attenzione alle località nelle quali la concentrazione è più elevata. Successivamente sono state localizzate anche le aree di estrazione della materia prima, al fine di comprendere le dinamiche di approvvigionamento ed anche per avere informazioni utili a fini conservativi e del restauro. L’indagine sul campo ha consentito di individuare e censire circa 60 case in terra cruda e, in relazione alle caratteristiche topografiche e geologiche del territorio si è cercato di individuare le adiacenti aree di estrazione dell’argilla Attraverso il confronto delle caratteristiche minero-petrografica degli elementi costituivi rilevate su campioni prelevati su 15 case rappresentative ed altrettante corrispondenti aree di estrazione dell’argilla si è cercato quindi di verificare se le case in esame siano state effettivamente realizzate utilizzando le argille presenti nelle immediate vicinanze e se tali materiali siano stati in qualche modo “trattati”. I dati ottenuti dalle analisi di laboratorio, hanno permesso di affermare che le argille utilizzate per realizzare le case in terra cruda, nell’area in esame, sono state sempre prelevate dai giacimenti adiacenti alla casa stessa. Sebbene il risultato possa sembrar scontato in realtà, non sempre in altre aree italiane si è verificata la medesima corrispondenza ed inoltre lo studio ha permesso di individuare con precisone quale, tra i vari giacimenti presenti nelle vicinanze, era quello utilizzato per l’approviggionamento. Le osservazioni e un’accurata analisi dei dati, prodotti eseguendo la determinazione degli elementi in tracce, nonché specifiche indagini al SEM, hanno permesso di rilevare che il materiale originale usato per realizzare i blocchi di terra cruda ha subito dei trattamenti riconducibili molto probabilmente alla predisposizione di impasti nei quali oltre all’argilla sono stati aggiunti altri elementi, di tipo vegetale, organico ma soprattutto minerale ed in particolar modo di sabbia.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.