L’autrice attraversa la poliedrica personalità di Edoardo Calandra (1852-1911), pittore, illustratore di libri, archeologo, drammaturgo e scrittore, sullo sfondo del vivace clima culturale e politico che si apre con l’Unità d’Italia e si conclude nel 1911. Nell’attraversare l’intera produzione narrativa dello scrittore, dà conto dei rapporti che istituisce con l’ambiente artistico italiano fin de siècle, con la cultura subalpina e con quella francese, e dà ampio spazio alla geografia letteraria, perché lo scrittore-archeologo coltiva, quasi religiosamente, il culto del ‘vecchio Piemonte’ e può essere considerato l’iniziatore del mitico vagheggiamento di questa regione, che avrà illustri continuatori in Gozzano, Pavese e Soldati
Il museo dell’innocenza. La narrativa di Edoardo Calandra
M. Lanzillotta
2017-01-01
Abstract
L’autrice attraversa la poliedrica personalità di Edoardo Calandra (1852-1911), pittore, illustratore di libri, archeologo, drammaturgo e scrittore, sullo sfondo del vivace clima culturale e politico che si apre con l’Unità d’Italia e si conclude nel 1911. Nell’attraversare l’intera produzione narrativa dello scrittore, dà conto dei rapporti che istituisce con l’ambiente artistico italiano fin de siècle, con la cultura subalpina e con quella francese, e dà ampio spazio alla geografia letteraria, perché lo scrittore-archeologo coltiva, quasi religiosamente, il culto del ‘vecchio Piemonte’ e può essere considerato l’iniziatore del mitico vagheggiamento di questa regione, che avrà illustri continuatori in Gozzano, Pavese e SoldatiI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.