Il rapporto di necessaria e reciproca collaborazione tra archeologi e archeometristi ha permesso all'Università della Calabria di dare un importante contributo ai carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Cosenza per recuperare e restituire al patrimonio dello Stato circa ventimila oggetti di interesse archeologico. All'interno del nutrito lotto di reperti recuperati, la nostra attenzione si è concentrata, in questa sede, in modo particolare su quattro vasi provenienti da un sequestro operato in territorio pugliese.
"Imitatio antiquorum". Considerazioni sulla falsificazione dei manufatti archeologici nei sequestri operati dal Nucleo Patrimonio Culturale dei Carabinieri di Cosenza
TALIANO GRASSO Armando
;MEDAGLIA Salvatore
2018-01-01
Abstract
Il rapporto di necessaria e reciproca collaborazione tra archeologi e archeometristi ha permesso all'Università della Calabria di dare un importante contributo ai carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Cosenza per recuperare e restituire al patrimonio dello Stato circa ventimila oggetti di interesse archeologico. All'interno del nutrito lotto di reperti recuperati, la nostra attenzione si è concentrata, in questa sede, in modo particolare su quattro vasi provenienti da un sequestro operato in territorio pugliese.File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.