Dopo il 1860 irrompe nella letteratura nazionale la scrittura narrativa dei siciliani. È per molti versi un fatto nuovo: prima di quella data la produzione letteraria dell'isola è relativamente marginale; al contrario, a partire dall'Unità fino ad oggi, non si può leggere la letteratura italiana senza la tradizione moderna inaugurata dagli autori di Sicilia. Nell'ottica del volume questi autori costituiscono una sorta di moderna scuola siciliana, che privilegia le forme del romanzo e del racconto per mettere sotto inchiesta gli uomini e la società. il loro sguardo non teme le verità difficili e sfida le finzioni morali. Per questa via si legge la rinascita della letteratura dei siciliani sotto una spinta poco 'letteraria', mossa piuttosto da un'urgenza del comprendere che da un bisogno di riconoscersi nel mondo delle lettere. Il volume analizza come Verga, Capuana, De Roberto, Piradello e i loro eredi, aldilà dei peculiari caratteri individuali, disegnino una costellazione di voci, formino un mosaico di intarsi e richiami che si inseguono a distanza e si ricongiungono nello spazio testuale. Così il saggio ripercorre alcuni temi dell'opera di verga; altresì esplora rifrangenze e legami mostrando il riemergere di trame, motivi e situazioni narrative: è un dialogo serrato che gli autori siciliani tracciano con i loro conterranei percependosi parte di una tradizione comune.
Costellazioni siciliane. Undici visioni da Verga a Camilleri
Giuseppe lo Castro
2018-01-01
Abstract
Dopo il 1860 irrompe nella letteratura nazionale la scrittura narrativa dei siciliani. È per molti versi un fatto nuovo: prima di quella data la produzione letteraria dell'isola è relativamente marginale; al contrario, a partire dall'Unità fino ad oggi, non si può leggere la letteratura italiana senza la tradizione moderna inaugurata dagli autori di Sicilia. Nell'ottica del volume questi autori costituiscono una sorta di moderna scuola siciliana, che privilegia le forme del romanzo e del racconto per mettere sotto inchiesta gli uomini e la società. il loro sguardo non teme le verità difficili e sfida le finzioni morali. Per questa via si legge la rinascita della letteratura dei siciliani sotto una spinta poco 'letteraria', mossa piuttosto da un'urgenza del comprendere che da un bisogno di riconoscersi nel mondo delle lettere. Il volume analizza come Verga, Capuana, De Roberto, Piradello e i loro eredi, aldilà dei peculiari caratteri individuali, disegnino una costellazione di voci, formino un mosaico di intarsi e richiami che si inseguono a distanza e si ricongiungono nello spazio testuale. Così il saggio ripercorre alcuni temi dell'opera di verga; altresì esplora rifrangenze e legami mostrando il riemergere di trame, motivi e situazioni narrative: è un dialogo serrato che gli autori siciliani tracciano con i loro conterranei percependosi parte di una tradizione comune.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.