Il mondo della scuola e le dinamiche educative in classe sono contesti estremamente delicati e complessi, in primis, per tutto quello che l’istituzione scolastica oggi, in una società sempre più complessa e reificata, rappresenta. Alla scuola sono demandanti i compiti fondamentali dell’istruzione e dell’educazione delle nuove generazioni. La scuola dei istruire, ovvero trasmettere saperi e conoscenze, e il bisogno di una agenzia – come l’istituzione scolastica – dove attraverso i diversi curriculi disciplinari vengono organizzati, attraverso percorsi individualizzati e personalizzati, i percorsi di acquisizione formale delle diverse conoscenze è un bisogno, ineludibile, che cresce, in maniera direttamente proporzionale, al livello di complessità sociale. Essere insegnanti, nell’attuale panorama storico, culturale e sociale, significa essere infinitamente più e altro rispetto ad un semplice comunicatore del sapere; se questo fosse il compito precipuo di chi opera nelle istituzioni scolastiche, si potrebbe tranquillamente dire che oggi, nell’epoca del dominio informatico e tecnologico, la figura del docente si troverebbe in serio pericolo di estinzione. Solo coltivando l’umanità, dunque rispondendo ai bisogni di identità, di riconoscimento, di relazione, di incontro che albergano in ogni singolo essere umano a prescindere dalla sua condizione fisica, cognitiva, affettiva, culturale o sociale la scuola potrà costruire sentieri autentici di democrazia che non si esplichino nella mera accettazione della diversità come atto di solidarietà, di bontà d’animo, di tolleranza ma come espressione e realizzazione di un diritto inalienabile autenticamente umano, un dovere morale che appartiene tanto a chi accoglie tanto a chi è accolto perché se è vero che, come sostiene Martin Buber, “l’uomo diventa io a contatto con il tu”, è ancor più vero che quando questo tu mi mostra una faccia diversa, molteplice, insolita l’io non può che esserne ulteriormente arricchito e umanamente compiuto. Il libro di Maria Ammendolia, Il magico mondo delle parole, terzo scritto dedicato alle dinamiche educative e di crescita si inserisce perfettamente all’interno di questo progetto di formazione della persona, presentando la diversità in ogni sua forma e raccontando attraverso il linguaggio dell’arte queste delicate dinamiche. L’Autrice, docente di Lettere nella scuola secondaria di primo grado, operando nel mondo della scuola ha la possibilità di toccare con mano la fragilità dei nostri giovani e il loro bisogno di essere guidati verso la costruzione di una corredo valoriale forte, riesce attraverso storie semplici ma ricche di contenuti ad affrontare tematiche complesse e delicate. La narrazione rappresenta infatti una sorta di strategia naturale e privilegiata per la trasmissione dei valori così come testimonia la grande ricchezza di storie, favole e “cunti” di cui è ricca la nostra cultura e che, da sempre, riescono a trasmettere saperi e valori con genuina efficacia. Il magico mondo delle parole si pone così come una stimolante fonte di spunti dalla quale insegnanti e educatori possono costruire percorsi di riflessione pedagogica su problematiche altrimenti difficili da affrontare. Lo schema narrativo, semplice e snello, permettere di entrare immediatamente nel cuore delle questioni mentre la scheda didattica di comprensione del testo guida il lettore verso una riflessione profonda e autentica. La tematica dell’inclusione, declinata in molteplici aspetti, è il leitmotiv del volume che tuttavia si arricchisce anche di nozioni di ecologia, educazione alla salute e alla cittadinanza. L’ambientazione è intimamente connessa alla vita quotidiana dei bambini, mentre la risoluzione delle questioni che animano le vicende è spesso semplice, immediata, senza rimandi a soluzioni complesse o straordinarie, così da mostrare che, talvolta, la soluzione dei problemi e delle situazioni è più semplice di quanto si possa immaginare. Alla fine di ogni ministoria è sottolineato il messaggio universale che vi è racchiuso, permettendo al piccolo lettore di trasporre quel contenuto a contesti più generali. La pratica narrativa, l’ascolto, la lettura, la riflessione sul testo, così come proposti dall’Autrice, si pongono come spunti per la costruzione di un corredo valoriale fondato sull’accettazione e sulla valorizzazione dell’alterità, per la formazione di soggetti capaci di confrontarsi e dialogare, di uomini e donne in grado di accogliere il punto di vista dell’altro, liberi da sterili rigidità dell’ideologia, del dogmatismo, dell’intransigenza e dell’ignoranza, di persone libere di condividere i propri talenti per una umanità nuova che tenda incessantemente al suo miglioramento.

Prefazione a Il magico mondo delle parole. Spunti educativi in brevi storie

Bossio Francesco
2018-01-01

Abstract

Il mondo della scuola e le dinamiche educative in classe sono contesti estremamente delicati e complessi, in primis, per tutto quello che l’istituzione scolastica oggi, in una società sempre più complessa e reificata, rappresenta. Alla scuola sono demandanti i compiti fondamentali dell’istruzione e dell’educazione delle nuove generazioni. La scuola dei istruire, ovvero trasmettere saperi e conoscenze, e il bisogno di una agenzia – come l’istituzione scolastica – dove attraverso i diversi curriculi disciplinari vengono organizzati, attraverso percorsi individualizzati e personalizzati, i percorsi di acquisizione formale delle diverse conoscenze è un bisogno, ineludibile, che cresce, in maniera direttamente proporzionale, al livello di complessità sociale. Essere insegnanti, nell’attuale panorama storico, culturale e sociale, significa essere infinitamente più e altro rispetto ad un semplice comunicatore del sapere; se questo fosse il compito precipuo di chi opera nelle istituzioni scolastiche, si potrebbe tranquillamente dire che oggi, nell’epoca del dominio informatico e tecnologico, la figura del docente si troverebbe in serio pericolo di estinzione. Solo coltivando l’umanità, dunque rispondendo ai bisogni di identità, di riconoscimento, di relazione, di incontro che albergano in ogni singolo essere umano a prescindere dalla sua condizione fisica, cognitiva, affettiva, culturale o sociale la scuola potrà costruire sentieri autentici di democrazia che non si esplichino nella mera accettazione della diversità come atto di solidarietà, di bontà d’animo, di tolleranza ma come espressione e realizzazione di un diritto inalienabile autenticamente umano, un dovere morale che appartiene tanto a chi accoglie tanto a chi è accolto perché se è vero che, come sostiene Martin Buber, “l’uomo diventa io a contatto con il tu”, è ancor più vero che quando questo tu mi mostra una faccia diversa, molteplice, insolita l’io non può che esserne ulteriormente arricchito e umanamente compiuto. Il libro di Maria Ammendolia, Il magico mondo delle parole, terzo scritto dedicato alle dinamiche educative e di crescita si inserisce perfettamente all’interno di questo progetto di formazione della persona, presentando la diversità in ogni sua forma e raccontando attraverso il linguaggio dell’arte queste delicate dinamiche. L’Autrice, docente di Lettere nella scuola secondaria di primo grado, operando nel mondo della scuola ha la possibilità di toccare con mano la fragilità dei nostri giovani e il loro bisogno di essere guidati verso la costruzione di una corredo valoriale forte, riesce attraverso storie semplici ma ricche di contenuti ad affrontare tematiche complesse e delicate. La narrazione rappresenta infatti una sorta di strategia naturale e privilegiata per la trasmissione dei valori così come testimonia la grande ricchezza di storie, favole e “cunti” di cui è ricca la nostra cultura e che, da sempre, riescono a trasmettere saperi e valori con genuina efficacia. Il magico mondo delle parole si pone così come una stimolante fonte di spunti dalla quale insegnanti e educatori possono costruire percorsi di riflessione pedagogica su problematiche altrimenti difficili da affrontare. Lo schema narrativo, semplice e snello, permettere di entrare immediatamente nel cuore delle questioni mentre la scheda didattica di comprensione del testo guida il lettore verso una riflessione profonda e autentica. La tematica dell’inclusione, declinata in molteplici aspetti, è il leitmotiv del volume che tuttavia si arricchisce anche di nozioni di ecologia, educazione alla salute e alla cittadinanza. L’ambientazione è intimamente connessa alla vita quotidiana dei bambini, mentre la risoluzione delle questioni che animano le vicende è spesso semplice, immediata, senza rimandi a soluzioni complesse o straordinarie, così da mostrare che, talvolta, la soluzione dei problemi e delle situazioni è più semplice di quanto si possa immaginare. Alla fine di ogni ministoria è sottolineato il messaggio universale che vi è racchiuso, permettendo al piccolo lettore di trasporre quel contenuto a contesti più generali. La pratica narrativa, l’ascolto, la lettura, la riflessione sul testo, così come proposti dall’Autrice, si pongono come spunti per la costruzione di un corredo valoriale fondato sull’accettazione e sulla valorizzazione dell’alterità, per la formazione di soggetti capaci di confrontarsi e dialogare, di uomini e donne in grado di accogliere il punto di vista dell’altro, liberi da sterili rigidità dell’ideologia, del dogmatismo, dell’intransigenza e dell’ignoranza, di persone libere di condividere i propri talenti per una umanità nuova che tenda incessantemente al suo miglioramento.
2018
978-88-255-1447-6
Educazione; persona; comunicazione; formazione scolastica; alterità; riconoscimento.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11770/285160
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