Tra i termini impiegati dai Romani per indicare il profumiere figura anche Seplasarius. Esso deriva dalla piazza di Capua, Seplasia, nella quale sorgevano le botteghe dei profumieri. Tra le pochissime fonti a nostra disposizione, Plinio il Vecchio è il solo a collegare Seplasia e i Seplasarii non solo alla creazione di costose fragranze, evidentemente destinate alla ricca clientela romana, ma anche all’azione di adulterazione delle spezie più costose: in particolare l’incenso. Questo contributo cerca di far luce proprio sull’attività e le procedure di falsificazione individuando sia gli aromi che ne erano maggiormente soggetti, sia i guadagni che i Seplasarii potevano ricavare da un’azione che solo esperti del settore erano in grado – e non senza difficoltà – di smascherare.
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Titolo: | 'Profumi d'autore', 'Falsi d'autore'. Il mestiere di profumiere/seplasarius nell'Italia romana, in A. Marcone (a cura di) Lavoro, lavoratori e dinamiche sociali a Roma antica. Persistenze e trasformazioni. Atti delle Giornate di studio (Roma Tre, 25-26 maggio 2017), Roma 2018 |
Autori: | |
Data di pubblicazione: | 2018 |
Handle: | http://hdl.handle.net/20.500.11770/287535 |
ISBN: | 9788832823387 |
Appare nelle tipologie: | 2.1 Contributo in volume (Capitolo o Saggio) |