Il dibattito sui modelli di sviluppo delle città, nell’ultimo decennio, si è arricchito delle discussioni su nuovi schemi di sostenibilità urbana, tra i quali hanno assunto particolare importanza i concetti di smart city, green city e città slow. Se il termine smart tende ad enfatizzare molto la dimensione tecnologica delle strategie di governance urbana, green e slow evidenziano maggiormente la componente della sostenibilità. Comunque sia i tre modelli tendono a convergere verso un’unica direzione, che mira al raggiungimento di un equilibrio costante tra strategie di sviluppo, obiettivi di sostenibilità e governance dei processi. Il lavoro, attraverso l’osservazione di alcune esperienze di città europee, traccia, da un lato, i punti di convergenza tra i modelli smart, green e slow, nel tentativo di individuare uno schema di “città verde e intelligente ad impronta slow” per la sperimentazione di pratiche di sostenibilità urbana, che rispondano anche alle specifiche esigenze dei governi cittadini. Dall’altro ripercorre le linee di intervento messe in campo da queste città – strategie verdi, riconversione delle attività economiche, politiche della mobilità, creazione di nuovi spazi pubblici e per la socialità, valorizzazione della cultura locale – al fine di comprendere come tali schemi possano non solo riprodurre percorsi alternativi di sviluppo sostenibile, ma anche e soprattutto configurarsi come modelli di governance urbana.
Città sostenibili e governance urbana. I modelli Smart, Slow e Green
Tocci Giovanni
2018-01-01
Abstract
Il dibattito sui modelli di sviluppo delle città, nell’ultimo decennio, si è arricchito delle discussioni su nuovi schemi di sostenibilità urbana, tra i quali hanno assunto particolare importanza i concetti di smart city, green city e città slow. Se il termine smart tende ad enfatizzare molto la dimensione tecnologica delle strategie di governance urbana, green e slow evidenziano maggiormente la componente della sostenibilità. Comunque sia i tre modelli tendono a convergere verso un’unica direzione, che mira al raggiungimento di un equilibrio costante tra strategie di sviluppo, obiettivi di sostenibilità e governance dei processi. Il lavoro, attraverso l’osservazione di alcune esperienze di città europee, traccia, da un lato, i punti di convergenza tra i modelli smart, green e slow, nel tentativo di individuare uno schema di “città verde e intelligente ad impronta slow” per la sperimentazione di pratiche di sostenibilità urbana, che rispondano anche alle specifiche esigenze dei governi cittadini. Dall’altro ripercorre le linee di intervento messe in campo da queste città – strategie verdi, riconversione delle attività economiche, politiche della mobilità, creazione di nuovi spazi pubblici e per la socialità, valorizzazione della cultura locale – al fine di comprendere come tali schemi possano non solo riprodurre percorsi alternativi di sviluppo sostenibile, ma anche e soprattutto configurarsi come modelli di governance urbana.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.