L’orientamento è considerato una categoria capace di sviluppare la riflessione sulla modalità della scelta della persona all’azione. In questo senso la scelta è problematica e oscillante tra razionalità e emotività. Muovendo da tale assunto, l’autore tenta di dimostrare che l’orientamento si svolge tra la categoria dell’adattamento alle situazioni e la ricerca della felicità, tra la vocazione e la scelta professionale. Ogni azione cognitiva discrimina differenze e, conseguentemente, costruendo strutture di conoscenza, attiva un processo di orientamento costitutivamente preposto a disvelare orizzonti che, anche se provvisori, consentono di ordinare e dare significato alla conoscenza. L'orientamento formativo è espressione che designa l’opportunità offerta alla persona di prendere coscienza di sé, per consentirle di costruire un progetto di vita utile per rapportarsi e per adeguarsi significativamente alle mutevoli esigenze dell'esistenza. Il richiamo all'agire in situazione, che si concretizza nell'interazione tra la persona e la sua realtà, riporta la riflessione sulla relazione teoria/prassi/teoria, relazione in cui l'azione dei processi cognitivi costruisce i nessi che chiamano in causa il sapere pedagogico come luogo deputato alla razionalizzazione del processo della formazione. E’ il curriculum formativo che, nel costituirsi come strumento ermeneuticamente codificatore e decodificatore dell’insieme di nessi e relazioni dalla conoscenza, riporta l'attenzione sulla scuola come luogo primordiale della formazione. Questa dimensione irrinunciabile consente alla scuola di essere lo strumento necessario, e latente, per rispondere all’esigenza e alla necessità di orientamento della persona.
L'orientamento come adattamento formativo flessibile nella scuola dell'autonomia. Riflessioni sul ruolo del dirigente scolastico.
Antonio Argentino
2019-01-01
Abstract
L’orientamento è considerato una categoria capace di sviluppare la riflessione sulla modalità della scelta della persona all’azione. In questo senso la scelta è problematica e oscillante tra razionalità e emotività. Muovendo da tale assunto, l’autore tenta di dimostrare che l’orientamento si svolge tra la categoria dell’adattamento alle situazioni e la ricerca della felicità, tra la vocazione e la scelta professionale. Ogni azione cognitiva discrimina differenze e, conseguentemente, costruendo strutture di conoscenza, attiva un processo di orientamento costitutivamente preposto a disvelare orizzonti che, anche se provvisori, consentono di ordinare e dare significato alla conoscenza. L'orientamento formativo è espressione che designa l’opportunità offerta alla persona di prendere coscienza di sé, per consentirle di costruire un progetto di vita utile per rapportarsi e per adeguarsi significativamente alle mutevoli esigenze dell'esistenza. Il richiamo all'agire in situazione, che si concretizza nell'interazione tra la persona e la sua realtà, riporta la riflessione sulla relazione teoria/prassi/teoria, relazione in cui l'azione dei processi cognitivi costruisce i nessi che chiamano in causa il sapere pedagogico come luogo deputato alla razionalizzazione del processo della formazione. E’ il curriculum formativo che, nel costituirsi come strumento ermeneuticamente codificatore e decodificatore dell’insieme di nessi e relazioni dalla conoscenza, riporta l'attenzione sulla scuola come luogo primordiale della formazione. Questa dimensione irrinunciabile consente alla scuola di essere lo strumento necessario, e latente, per rispondere all’esigenza e alla necessità di orientamento della persona.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.