Che cos’è l’illuminismo? Nel 1784 a questa domanda risponde Immanuel Kant e, quasi fosse un abile pubblicitario, trasforma un’antica esortazione latina in uno slogan. Illuminismo è sapere aude! A questo appello all’audacia certamente ha risposto la filosofia del linguaggio del XVIII secolo. Rigorosa nel suo metodo e politica nel suo obiettivo, essa è stata una straordinaria scuola di decostruzione di cui la nostra società ha tutt’oggi bisogno. Tra post-verità e fake news è necessario ricordare che non esiste democrazia senza la consapevolezza che con le parole si fanno molte cose. Tra le cose che si fanno c’è indubbiamente costruire e sovvertire poteri, manipolare le menti. Ma c’è anche praticare il rigore intellettuale ed etico, esercitarsi alla libertà e alla non violenza, liberarsi dai pregiudizi, smascherare stereotipi. Questo e altro ancora ci insegnano i filosofi il cui pensiero questo libro vuole far conoscere. Dopo secoli in cui l’Inquisizione aveva soggiogato l’Europa con infiniti non si può dire, intellettuali come Condillac, L’Épée, Destutt de Tracy e Maine de Biran, forniscono la materia e la forma grazie alle quali molti e diversi si può dire trovano cittadinanza.
Quando le parole sono cose. Linguaggio e Illuminismo
DONATA CHIRICÒWriting – Original Draft Preparation
2020-01-01
Abstract
Che cos’è l’illuminismo? Nel 1784 a questa domanda risponde Immanuel Kant e, quasi fosse un abile pubblicitario, trasforma un’antica esortazione latina in uno slogan. Illuminismo è sapere aude! A questo appello all’audacia certamente ha risposto la filosofia del linguaggio del XVIII secolo. Rigorosa nel suo metodo e politica nel suo obiettivo, essa è stata una straordinaria scuola di decostruzione di cui la nostra società ha tutt’oggi bisogno. Tra post-verità e fake news è necessario ricordare che non esiste democrazia senza la consapevolezza che con le parole si fanno molte cose. Tra le cose che si fanno c’è indubbiamente costruire e sovvertire poteri, manipolare le menti. Ma c’è anche praticare il rigore intellettuale ed etico, esercitarsi alla libertà e alla non violenza, liberarsi dai pregiudizi, smascherare stereotipi. Questo e altro ancora ci insegnano i filosofi il cui pensiero questo libro vuole far conoscere. Dopo secoli in cui l’Inquisizione aveva soggiogato l’Europa con infiniti non si può dire, intellettuali come Condillac, L’Épée, Destutt de Tracy e Maine de Biran, forniscono la materia e la forma grazie alle quali molti e diversi si può dire trovano cittadinanza.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.