Corpi contundenti. Confinamento carcerario, irriducibilità e dissociazione nelle rappresentazioni letterarie e mediali

A. M. Straniero
2020-01-01

2020
979-12-80060-65-5
I corpi disabili, altri, diversi, non conformi, indocili, irrequieti, intralciati, strambi e quant’altro, sono da sempre collocati dalla cultura dominante in posizioni marginali. Sono stati e continuano a essere oggetto di controllo, che si è esplicitato – a seconda dei periodi storici – in diverse forme: dalla segregazione istituzionale alla categorizzazione, dall’etichettamento all’assoggettamento a dispositivi di assimilazione. I corpi altri portano quindi su di sé – in alcuni casi inciso nella carne – il segno (lo stigma) delle interpretazioni e delle rappresentazioni che la disabilità e la diversità hanno subìto (spesso in nome dell’attenzione speciale) nelle diverse epoche della storia occidentale. Con un percorso che attraversa visioni e interpretazioni dei corpi diversi da uno standard riconosciuto come normale, il volume, lontano da un mero esercizio di stile, cerca di analizzare, mettere a nudo e, quindi, rendere evidenti le dinamiche di normalizzazione/assimilazione, così come di esclusione/incorporazione, della disabilità e della diversità, nella consapevolezza che la causa delle forme di discriminazione e di marginalizzazione nei confronti delle persone con disabilità non è la disabilità in sé ma lo sguardo che ciascuno di noi vi posa.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11770/309807
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