Seppure i sistemi territoriali, per intrinseca natura, sono in grado di adeguarsi spontaneamente alle mutazioni, reagendo e costruendo risposte concrete ai problemi posti dagli effetti dei rischi naturali e antropici, in alcuni casi è necessario guidare e orientare, ove possibile, tali reazioni spontanee per perseguire risultati più efficaci. Per favorire processi resilienti dei sistemi territoriali si potrebbero percorrere diverse strade: pensare nuovi piani e/o programmi capaci di offrire linee di indirizzo precise e mirate; concepire in modo differente alcuni piani e/o programmi già presenti, magari integrandoli utilizzando specifici strumenti di intervento. Il volume raccoglie i contributi presentati durante il Convegno sul tema organizzato nel novembre 2019 presso l’Università della Calabria con il patrocinio della Società degli Urbanisti Italiani (SIU) e dell’Istituto Nazionale di Urbanistica (INU). L’accento è stato posto sulla necessità di ripensare e riorganizzare in maniera più “resiliente” alcuni piani operativi o di gestione del territorio (in specie il piano di emergenza), predisponendoli ad affrontare correttamente momenti di crisi sotto diversi punti di vista (strutturale, ecologico, sociale ed economico), secondo un approccio quanto più olistico. Nello specifico, è emersa la necessità di assegnare ai piani di emergenza un senso più articolato e dinamico in termini di connessione con la disciplina degli usi e degli assetti del suolo, e di delineare specifici strumenti di intervento da integrare con le attuali prassi di pianificazione (ad esempio connessi all’uso dei GIS). Parimenti, si è rilevata la necessità di una maggiore integrazione delle esigenze di protezione civile nei vari “strumenti” della pianificazione spaziale del territorio, ordinaria e strategica, generale e di settore, e di programmazione finanziaria, ai vari livelli di intervento.
Il Piano di emergenza nell'uso e nella gestione del territorio
Francini M.;Palermo A.;Viapiana M. F.
2020-01-01
Abstract
Seppure i sistemi territoriali, per intrinseca natura, sono in grado di adeguarsi spontaneamente alle mutazioni, reagendo e costruendo risposte concrete ai problemi posti dagli effetti dei rischi naturali e antropici, in alcuni casi è necessario guidare e orientare, ove possibile, tali reazioni spontanee per perseguire risultati più efficaci. Per favorire processi resilienti dei sistemi territoriali si potrebbero percorrere diverse strade: pensare nuovi piani e/o programmi capaci di offrire linee di indirizzo precise e mirate; concepire in modo differente alcuni piani e/o programmi già presenti, magari integrandoli utilizzando specifici strumenti di intervento. Il volume raccoglie i contributi presentati durante il Convegno sul tema organizzato nel novembre 2019 presso l’Università della Calabria con il patrocinio della Società degli Urbanisti Italiani (SIU) e dell’Istituto Nazionale di Urbanistica (INU). L’accento è stato posto sulla necessità di ripensare e riorganizzare in maniera più “resiliente” alcuni piani operativi o di gestione del territorio (in specie il piano di emergenza), predisponendoli ad affrontare correttamente momenti di crisi sotto diversi punti di vista (strutturale, ecologico, sociale ed economico), secondo un approccio quanto più olistico. Nello specifico, è emersa la necessità di assegnare ai piani di emergenza un senso più articolato e dinamico in termini di connessione con la disciplina degli usi e degli assetti del suolo, e di delineare specifici strumenti di intervento da integrare con le attuali prassi di pianificazione (ad esempio connessi all’uso dei GIS). Parimenti, si è rilevata la necessità di una maggiore integrazione delle esigenze di protezione civile nei vari “strumenti” della pianificazione spaziale del territorio, ordinaria e strategica, generale e di settore, e di programmazione finanziaria, ai vari livelli di intervento.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.