Con la Legge 31 dicembre 1947, per la Riforma agraria in Calabria, viene istituita l’Opera Valorizzazione Sila (OVS), con l’obiettivo di promuovere e attuare la trasformazione fondiaria e agraria nell’Altopiano della Sila, e per avviare lo sviluppo dell’industria e del turismo. Un’attività di grande rilevanza quella dell’OVS in Calabria, che, a cominciare dagli anni della ricostruzione post-bellica del paese, assume ben presto l’importante ruolo di provvedere alla ridistribuzione della proprietà terriera, estendendo l’azione al Marchesato di Crotone e ai rimanenti territori della fascia ionica contermini all’Altopiano silano. Un’azione che, protraendosi fino ai giorni nostri e adeguandosi ai diversi obiettivi posti nel corso di settant’anni, realizza nella prima fase di vita dell’ente ben ventinove borghi, forti di una popolazione di 43.050 abitanti, distribuita su una superficie di 85.690 ettari. La costruzione della casa, con i caratteri architettonici e costruttivi che la contraddistinguono, si pone all’attenzione anzitutto in quanto espressione significativa della nuova piccola proprietà contadina, primo fondamentale traguardo nel processo di pianificazione della riforma agraria; ma anche in quanto testimonianza dell’approccio progettuale-tecnologico con cui l’ente affronta il tema dell’edilizia rurale nel difficile e variegato contesto ambientale regionale. Le 5.859 case dell’OVS formano un interessante repertorio del patrimonio edilizio italiano del Novecento, nel quale materiali, tecniche costruttive, soluzioni di dettaglio assumono il valore che di quest’edilizia determina la qualità e l’identità architettonica, il cui riconoscimento ne permette il rilancio culturale, fornendo linee guida per corretti interventi di recupero funzionale e riqualificazione ambientale.
Le case dell'Opera Valorizzazione Sila, patrimonio edilizio storico della Calabria del Novecento.
Alessandro Campolongo
2020-01-01
Abstract
Con la Legge 31 dicembre 1947, per la Riforma agraria in Calabria, viene istituita l’Opera Valorizzazione Sila (OVS), con l’obiettivo di promuovere e attuare la trasformazione fondiaria e agraria nell’Altopiano della Sila, e per avviare lo sviluppo dell’industria e del turismo. Un’attività di grande rilevanza quella dell’OVS in Calabria, che, a cominciare dagli anni della ricostruzione post-bellica del paese, assume ben presto l’importante ruolo di provvedere alla ridistribuzione della proprietà terriera, estendendo l’azione al Marchesato di Crotone e ai rimanenti territori della fascia ionica contermini all’Altopiano silano. Un’azione che, protraendosi fino ai giorni nostri e adeguandosi ai diversi obiettivi posti nel corso di settant’anni, realizza nella prima fase di vita dell’ente ben ventinove borghi, forti di una popolazione di 43.050 abitanti, distribuita su una superficie di 85.690 ettari. La costruzione della casa, con i caratteri architettonici e costruttivi che la contraddistinguono, si pone all’attenzione anzitutto in quanto espressione significativa della nuova piccola proprietà contadina, primo fondamentale traguardo nel processo di pianificazione della riforma agraria; ma anche in quanto testimonianza dell’approccio progettuale-tecnologico con cui l’ente affronta il tema dell’edilizia rurale nel difficile e variegato contesto ambientale regionale. Le 5.859 case dell’OVS formano un interessante repertorio del patrimonio edilizio italiano del Novecento, nel quale materiali, tecniche costruttive, soluzioni di dettaglio assumono il valore che di quest’edilizia determina la qualità e l’identità architettonica, il cui riconoscimento ne permette il rilancio culturale, fornendo linee guida per corretti interventi di recupero funzionale e riqualificazione ambientale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.