Se il Novecento sancisce la supremazia della regia, nelle modificazioni che hanno interessato l’occidente teatrale, il passaggio al XXI secolo guadagna un ulteriore scarto evolutivo nel concepimento della regia: «intesa non come semplice specchio di rifrazione di un testo sulla scena, ma come punto di partenza di qualsiasi creazione teatrale». Profetizzata da Artaud, tale pratica si assolutizza in esperienze teatrali particolarmente significative che segnano la contemporaneità. Una di queste è sicuramente quella di Romeo Castellucci e della Socìetas, le cui metamorfosi registiche – alle quali questo contributo intende rivolgersi – costituiscono uno scarto evolutivo nelle modificazioni del concetto di regia.
Le metamorfosi registiche di Romeo Castellucci
Fanelli C.
2020-01-01
Abstract
Se il Novecento sancisce la supremazia della regia, nelle modificazioni che hanno interessato l’occidente teatrale, il passaggio al XXI secolo guadagna un ulteriore scarto evolutivo nel concepimento della regia: «intesa non come semplice specchio di rifrazione di un testo sulla scena, ma come punto di partenza di qualsiasi creazione teatrale». Profetizzata da Artaud, tale pratica si assolutizza in esperienze teatrali particolarmente significative che segnano la contemporaneità. Una di queste è sicuramente quella di Romeo Castellucci e della Socìetas, le cui metamorfosi registiche – alle quali questo contributo intende rivolgersi – costituiscono uno scarto evolutivo nelle modificazioni del concetto di regia.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.