Le indagini demoscopiche condotte dall’ISTAT e tutti gli studi critici riguardanti gli usi di lingua e dialetto in Italia sono concordi nel registrare un progressivo abbandono del dialetto a favore della lingua nazionale. Ciononostante, in regioni come la Calabria e la Sicilia oltre il 30% delle persone dichiara di utilizzare ancora sia l’italiano che il dialetto nella conversazione ordinaria di ambito familiare o amicale (ISTAT 2015). Attraverso un’indagine mirata a elicitare le opinioni ricorrenti sul dialetto in Calabria e, per questa via, gli atteggiamenti alla base degli usi linguistici e delle funzioni assegnate al dialetto, il presente lavoro analizza alcuni aspetti qualitativi dell’uso combinato dei due codici tra le diverse generazioni di parlanti. La percezione dell’inutilità del dialetto propria della classe di età intermedia, dal bilinguismo più propriamente bilanciato, fa da sfondo agli usi bassi cui è destinata la stessa varietà locale dai parlanti più giovani di livello socioculturale elevato e tendenzialmente italofoni, i quali, coerentemente, ritengono il dialetto essere rozzo, sguaiato, volgare.
Italiano e dialetto in Calabria: opinioni, atteggiamenti e usi linguistici
Nadia Prantera;Antonio Mendicino
2020-01-01
Abstract
Le indagini demoscopiche condotte dall’ISTAT e tutti gli studi critici riguardanti gli usi di lingua e dialetto in Italia sono concordi nel registrare un progressivo abbandono del dialetto a favore della lingua nazionale. Ciononostante, in regioni come la Calabria e la Sicilia oltre il 30% delle persone dichiara di utilizzare ancora sia l’italiano che il dialetto nella conversazione ordinaria di ambito familiare o amicale (ISTAT 2015). Attraverso un’indagine mirata a elicitare le opinioni ricorrenti sul dialetto in Calabria e, per questa via, gli atteggiamenti alla base degli usi linguistici e delle funzioni assegnate al dialetto, il presente lavoro analizza alcuni aspetti qualitativi dell’uso combinato dei due codici tra le diverse generazioni di parlanti. La percezione dell’inutilità del dialetto propria della classe di età intermedia, dal bilinguismo più propriamente bilanciato, fa da sfondo agli usi bassi cui è destinata la stessa varietà locale dai parlanti più giovani di livello socioculturale elevato e tendenzialmente italofoni, i quali, coerentemente, ritengono il dialetto essere rozzo, sguaiato, volgare.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.