Il volume raccoglie e presenta una serie di lavori di Jean Neumann che coprono un arco di circa 20 anni: dagli "Inizi difficili" del 1994 alle "Regole lewiniane" del 2013. Il suo impegno mira a sfidare quelle tradizioni scientifiche che assumono una rigida separazione tra teoria e pratica, e tra ricerca e azione. Il suo approccio è fortemente critico verso quei residui di natura positivista che ancora contaminano con regole preordinate e ordinanti, come pure con la regolarità statistica, i quadri concettuali e le modalità operative della ricerca applicata, e abbraccia una nuova modalità di "essere in ricerca". Una modalità che esalta il legame tra teoria e azione tanto da configurare un'epistemologia del "conoscere cambiando" e del "cambiare conoscendo". Cambia fisionomia, allora, il ricercatore della ricerca azione nello stesso momento in cui si fa sempre più stretto il nesso critico tra, appunto, teoria e pratica: il ricercatore della ricerca azione è in interdipendenza dinamica con la realtà che vuole trasformare, non è attore esterno al sistema, ma facilitatore del suo processo di apprendimento e cambiamento, ed è consapevole che la natura della conoscenza costituisce un contributo pratico al cambiamento sociale. Per sostenere un cambiamento reale nei sistemi umani, il consulente organizzativo non deve limitarsi alla sola spiegazione dei fenomeni o dei 'fatti', piuttosto deve provare a cambiare le cose attraverso un processo di indagine e comprensione profonda che coinvolga tutti i soggetti. La consulenza organizzativa e il cambiamento organizzativo non sono comprensibili se si limitano a essere domini della razionalità tecnica degli esperti, una razionalità "cieca" di fronte alle dimensioni valoriali e culturali.
Apprendere per cambiare
Francesca, Falcone;Antonio, Sama'
2017-01-01
Abstract
Il volume raccoglie e presenta una serie di lavori di Jean Neumann che coprono un arco di circa 20 anni: dagli "Inizi difficili" del 1994 alle "Regole lewiniane" del 2013. Il suo impegno mira a sfidare quelle tradizioni scientifiche che assumono una rigida separazione tra teoria e pratica, e tra ricerca e azione. Il suo approccio è fortemente critico verso quei residui di natura positivista che ancora contaminano con regole preordinate e ordinanti, come pure con la regolarità statistica, i quadri concettuali e le modalità operative della ricerca applicata, e abbraccia una nuova modalità di "essere in ricerca". Una modalità che esalta il legame tra teoria e azione tanto da configurare un'epistemologia del "conoscere cambiando" e del "cambiare conoscendo". Cambia fisionomia, allora, il ricercatore della ricerca azione nello stesso momento in cui si fa sempre più stretto il nesso critico tra, appunto, teoria e pratica: il ricercatore della ricerca azione è in interdipendenza dinamica con la realtà che vuole trasformare, non è attore esterno al sistema, ma facilitatore del suo processo di apprendimento e cambiamento, ed è consapevole che la natura della conoscenza costituisce un contributo pratico al cambiamento sociale. Per sostenere un cambiamento reale nei sistemi umani, il consulente organizzativo non deve limitarsi alla sola spiegazione dei fenomeni o dei 'fatti', piuttosto deve provare a cambiare le cose attraverso un processo di indagine e comprensione profonda che coinvolga tutti i soggetti. La consulenza organizzativa e il cambiamento organizzativo non sono comprensibili se si limitano a essere domini della razionalità tecnica degli esperti, una razionalità "cieca" di fronte alle dimensioni valoriali e culturali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.