Il presente lavoro consiste primariamente nella riconsiderazione motivazionale di alcuni termini per le malattie degli animali raccolti nel corso di due precedenti campagne di ricerca (Mendicino 2004 e 2010) e di indagini più recenti che hanno interessato i centri di Domanico e Tarsia in provincia di Cosenza. Consapevoli della complessità degli etnosaperi e della difficoltà di ricostruire la percezione del mondo esterno da parte dei membri di una comunità, si è voluto infatti insistere, più di quanto non sia stato fatto in passato, sui termini delle malattie degli animali d’allevamento da altra angolazione, quella della motivazione L’analisi della terminologia esaminata ha consentito di mettere a fuoco una serie di processi cognitivi coinvolti nella denominazione delle malattie e, più in generale, dei fenomeni naturali che si presentano all’esperienza. Tale messa a fuoco, per quanto parziale, può contribuire a illuminare il modo di rapportarsi dell’uomo con il mondo circostante lasciando sullo sfondo i riferimenti a categorie ideologiche ancestrali come l’animale totem. Il legame societario tra uomo e animale, infatti, come sostenuto da Alinei, si è definitivamente spezzato con lo stabilirsi delle pratiche più sedentarie dell’agricoltura e dell’allevamento nel Neolitico, mentre il significato di alcuni nomi parentelari attribuiti agli animali o di alcuni nomi di animali per indicare fenomeni atmosferici o naturali, ammesso che in un qualche momento del passato rimandasse a una forma di culto totemico, assume oggi un valore altrimenti sedimentato.
Malattie degli animali d’allevamento e fenomeni naturali. Alcuni processi cognitivi nella terminologia dialettale in Calabria e altrove in Italia.
Antonio Mendicino
2021-01-01
Abstract
Il presente lavoro consiste primariamente nella riconsiderazione motivazionale di alcuni termini per le malattie degli animali raccolti nel corso di due precedenti campagne di ricerca (Mendicino 2004 e 2010) e di indagini più recenti che hanno interessato i centri di Domanico e Tarsia in provincia di Cosenza. Consapevoli della complessità degli etnosaperi e della difficoltà di ricostruire la percezione del mondo esterno da parte dei membri di una comunità, si è voluto infatti insistere, più di quanto non sia stato fatto in passato, sui termini delle malattie degli animali d’allevamento da altra angolazione, quella della motivazione L’analisi della terminologia esaminata ha consentito di mettere a fuoco una serie di processi cognitivi coinvolti nella denominazione delle malattie e, più in generale, dei fenomeni naturali che si presentano all’esperienza. Tale messa a fuoco, per quanto parziale, può contribuire a illuminare il modo di rapportarsi dell’uomo con il mondo circostante lasciando sullo sfondo i riferimenti a categorie ideologiche ancestrali come l’animale totem. Il legame societario tra uomo e animale, infatti, come sostenuto da Alinei, si è definitivamente spezzato con lo stabilirsi delle pratiche più sedentarie dell’agricoltura e dell’allevamento nel Neolitico, mentre il significato di alcuni nomi parentelari attribuiti agli animali o di alcuni nomi di animali per indicare fenomeni atmosferici o naturali, ammesso che in un qualche momento del passato rimandasse a una forma di culto totemico, assume oggi un valore altrimenti sedimentato.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.