È noto che Zandonai, componendo l’opera Francesca da Rimini, intendesse dar vita a un “Tristano e Isotta italiano”. L’ascendenza del capolavoro wagneriano è evidente non solo nei numerosi rimandi presenti nel testo di D’Annunzio, ma anche in alcuni aspetti dello stile musicale. Tuttavia nell’opera si intrecciano elementi stilistici di diversa provenienza. Essa partecipa, ad esempio, a quel ricco filone rappresentato dall’opera medievale, un genere nel quale l’ambientazione storica diviene pretesto per dar vita a un colore esotico, in cui far rivivere stilemi musicali che, privi di qualunque pretesa di ricostruzione autentica, contribuiscono a creare le apparenze di un lontano arcaico. Già Leoncavallo nei suoi Medici si era indirizzato verso il recupero di forme poetiche medievali con vere e proprie citazioni di componimenti di Poliziano e di Lorenzo il Magnifico, musicate con uno stile pseudo-antico. Nella Francesca da Rimini non sono solo le citazioni letterarie (ad esempio, dell’incipit della canzonetta di Jacopo da Lentini cantato nel I atto), ma anche il lessico utilizzato da D’Annunzio ad avvolgere la vicenda in un’aura di mitica lontananza storica, riletta più attraverso la lente di un estetismo decadente che quella dell’aderenza storica.L’eterogeneità stilistica si manifesta anche sul piano della vocalità e dello stile melodico, votati a una sintesi di diverse tendenze. Il modello principale è Mascagni, sia il Mascagni dei recentissimi esperimenti di prosodia musicale modellata sul significato della parola e sul ritmo del verso (Isabeau e Parisina), sia il Mascagni della tesa vocalità di stampo verista, elemento, questo, messo in evidenza anche dalla tradizione esecutiva che l’opera ha conosciuto nei decenni della sua massima diffusione.La relazione proposta intende indagare queste varie componenti stilistiche presenti nella drammaturgia dell’opera, mettendone in luce le ascendenze e gli esiti innovativi cui approda la sintesi compiuta da Zandonai.

Convergenze stilistiche nella "Francesca da Rimini"

TARGA, Marco
2017-01-01

Abstract

È noto che Zandonai, componendo l’opera Francesca da Rimini, intendesse dar vita a un “Tristano e Isotta italiano”. L’ascendenza del capolavoro wagneriano è evidente non solo nei numerosi rimandi presenti nel testo di D’Annunzio, ma anche in alcuni aspetti dello stile musicale. Tuttavia nell’opera si intrecciano elementi stilistici di diversa provenienza. Essa partecipa, ad esempio, a quel ricco filone rappresentato dall’opera medievale, un genere nel quale l’ambientazione storica diviene pretesto per dar vita a un colore esotico, in cui far rivivere stilemi musicali che, privi di qualunque pretesa di ricostruzione autentica, contribuiscono a creare le apparenze di un lontano arcaico. Già Leoncavallo nei suoi Medici si era indirizzato verso il recupero di forme poetiche medievali con vere e proprie citazioni di componimenti di Poliziano e di Lorenzo il Magnifico, musicate con uno stile pseudo-antico. Nella Francesca da Rimini non sono solo le citazioni letterarie (ad esempio, dell’incipit della canzonetta di Jacopo da Lentini cantato nel I atto), ma anche il lessico utilizzato da D’Annunzio ad avvolgere la vicenda in un’aura di mitica lontananza storica, riletta più attraverso la lente di un estetismo decadente che quella dell’aderenza storica.L’eterogeneità stilistica si manifesta anche sul piano della vocalità e dello stile melodico, votati a una sintesi di diverse tendenze. Il modello principale è Mascagni, sia il Mascagni dei recentissimi esperimenti di prosodia musicale modellata sul significato della parola e sul ritmo del verso (Isabeau e Parisina), sia il Mascagni della tesa vocalità di stampo verista, elemento, questo, messo in evidenza anche dalla tradizione esecutiva che l’opera ha conosciuto nei decenni della sua massima diffusione.La relazione proposta intende indagare queste varie componenti stilistiche presenti nella drammaturgia dell’opera, mettendone in luce le ascendenze e gli esiti innovativi cui approda la sintesi compiuta da Zandonai.
2017
9788874982660
Riccardo Zandonai, Francesca da Rimini, D'Annunzio,
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11770/331411
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