Storia della comunità ebraica di Rodi (1912-1947)

Quando gli italiani occuparono Rodi nel 1912 trovarono diverse comunità che abitavano le isole, la greca, la turca e l'ebraica. Quest'ultima di dimostrò fin dall'inizio la più pronta ad accettare la nuova condizione. Nel corso dei decenni dialogò attraverso i suoi rappresentanti con il governo italiano, entrò a far parte dell'Unione delle comunità israelitiche italiane, fondò un collegio rabbinico e partecipò attraverso i suoi membri alle imprese belliche dell'Italia fascista. Solo dopo le leggi razziali del 1938 il rapporto con Roma si incrinò. Costretti in parte a emigrare, dopo l'8 settembre e l'occupazione tedesca di Rodi, gli ebrei locali furono perseguitati anche nelle vite. Con la complicità dell'amministrazione italiana 1850 membri della comunità furono deportati nel luglio del 1944 ad Auschwitz. Ne tornarono solo 150. Grazie alla scoperta di un importante fondo di archivio il libro ripercorre l'intera storia del rapporto tra Italia e comunità ebraica di Rodi dal 1912 al 1947.