Il saggio inizia con la rievocazione della nascita dell’antropologia criminale di Cesare Lombroso, nel 1871: una errata valutazione clinica dell’interno del cranio del ‘brigante’ calabrese Giuseppe Villella. Partendo da questo ‘feticcio’ alle radici dell’antropologia criminale, nel saggio sono messi a confronto, da un lato, le varianti dell’immagine visiva che nel corso del tempo Lombroso propose del “brigante calabrese”, fino a farla coincidere con quella del “brigante italiano”, e, dall’altro, viene riletta una sequenza di immagini fotografiche, quelle della “brigantessa” Maria Oliverio, in alcuni casi ancora intrise di reminiscenze letterarie romantiche.
Cesare Lombroso e la Calabria . Alcune considerazioni sull’immagine del brigante calabrese
Leonardo Passarelli
2022-01-01
Abstract
Il saggio inizia con la rievocazione della nascita dell’antropologia criminale di Cesare Lombroso, nel 1871: una errata valutazione clinica dell’interno del cranio del ‘brigante’ calabrese Giuseppe Villella. Partendo da questo ‘feticcio’ alle radici dell’antropologia criminale, nel saggio sono messi a confronto, da un lato, le varianti dell’immagine visiva che nel corso del tempo Lombroso propose del “brigante calabrese”, fino a farla coincidere con quella del “brigante italiano”, e, dall’altro, viene riletta una sequenza di immagini fotografiche, quelle della “brigantessa” Maria Oliverio, in alcuni casi ancora intrise di reminiscenze letterarie romantiche.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.