In questo scritto prenderò ad oggetto la nozione di realtà in Charles S. Peirce (1839-1914), per mostrarne alcuni risvolti peculiari, legati anche alla filosofia medie- vale (e in particolare alla disputa sulla realtà degli universali, per come si configura nel XIV secolo)1. Tali risvolti emergono in particolare attraverso il confronto con la nozione di esistenza, la quale, nel gergo filosofico di questo autore, non è affatto sinonima dell’altra (anche se, naturalmente, le è collegata). Nelle pagine che seguono, partirò da alcune definizioni di ‘realtà’ date da Peirce, e poi, attraverso un’escursione nel suo sistema categoriale, sarò in grado di mettere a confronto realtà ed esistenza. Da ultimo, prenderò brevemente in esame un caso in cui la differenza tra realtà ed esistenza appare chiaramente: la definizione della divi- nità, che è – per Peirce – massimamente reale proprio perché non esiste.
Il reale che non esiste - Sulla relazione tra realtà ed esistenza in Peirce
Emanuele Fadda
2022-01-01
Abstract
In questo scritto prenderò ad oggetto la nozione di realtà in Charles S. Peirce (1839-1914), per mostrarne alcuni risvolti peculiari, legati anche alla filosofia medie- vale (e in particolare alla disputa sulla realtà degli universali, per come si configura nel XIV secolo)1. Tali risvolti emergono in particolare attraverso il confronto con la nozione di esistenza, la quale, nel gergo filosofico di questo autore, non è affatto sinonima dell’altra (anche se, naturalmente, le è collegata). Nelle pagine che seguono, partirò da alcune definizioni di ‘realtà’ date da Peirce, e poi, attraverso un’escursione nel suo sistema categoriale, sarò in grado di mettere a confronto realtà ed esistenza. Da ultimo, prenderò brevemente in esame un caso in cui la differenza tra realtà ed esistenza appare chiaramente: la definizione della divi- nità, che è – per Peirce – massimamente reale proprio perché non esiste.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.