Utilizzando l’algoritmo XLAW, già sperimentato in 11 comuni italiani per prevenire i crimini di carattere predatorio, si possono individuare le zone dove effettuare la prevenzione sulla diffusione della pandemia del coronavirus. Per verificare la validità della proposta, è stata effettuata una simulazione nel nucleo centrale della città di Napoli, individuando le tredici zone a più alta probabilità di contatti tra individui. In questo modo si potrebbe disporre di un modello predittivo che permetta di limitare chirurgicamente sul territorio il contatto tra i cittadini per una più efficace gestione dell’emergenza in attesa che venga individuato il vaccino. Infatti, nelle zone individuate dall’algoritmo come quelle a maggiore rischio di contagio presente e futuro, si potrà intervenire con azioni mirate. Tra queste: la chiusura totale o parziale di questi luoghi, l’incremento degli sforzi sanitari come l’uso di tamponi specificamente per la popolazione delle zone interessate, il perfezionamento dei controlli di Polizia. Inoltre, considerando la ‘Fase 2’ e la probabile ‘Fase 3’ del dopo Coronavirus, questo approccio potrebbe permettere di valutare con sufficiente attendibilità il rischio del contagio in funzione di una graduale e consapevole riapertura delle città, quartiere per quartiere e strada per strada.
Link City: Oltre Lo Shock del Coronavirus. Un modello predittivo per fronteggiare le pandemie di oggi e prevenire quelle di domani” (2020), (con ELIA LOMBARDO E DONATO PICCOLI), Società Italiana di Intelligence Press, aprile 2020
Mario Caligiuri;
2020-01-01
Abstract
Utilizzando l’algoritmo XLAW, già sperimentato in 11 comuni italiani per prevenire i crimini di carattere predatorio, si possono individuare le zone dove effettuare la prevenzione sulla diffusione della pandemia del coronavirus. Per verificare la validità della proposta, è stata effettuata una simulazione nel nucleo centrale della città di Napoli, individuando le tredici zone a più alta probabilità di contatti tra individui. In questo modo si potrebbe disporre di un modello predittivo che permetta di limitare chirurgicamente sul territorio il contatto tra i cittadini per una più efficace gestione dell’emergenza in attesa che venga individuato il vaccino. Infatti, nelle zone individuate dall’algoritmo come quelle a maggiore rischio di contagio presente e futuro, si potrà intervenire con azioni mirate. Tra queste: la chiusura totale o parziale di questi luoghi, l’incremento degli sforzi sanitari come l’uso di tamponi specificamente per la popolazione delle zone interessate, il perfezionamento dei controlli di Polizia. Inoltre, considerando la ‘Fase 2’ e la probabile ‘Fase 3’ del dopo Coronavirus, questo approccio potrebbe permettere di valutare con sufficiente attendibilità il rischio del contagio in funzione di una graduale e consapevole riapertura delle città, quartiere per quartiere e strada per strada.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.