Nella seconda metà del Seicento l’assetto urbano di Catania è destinato a essere quasi cancellato da una doppia calamità naturale: la terribile eruzione del 1669 e, soltanto dopo due decenni, il «funesto» sisma del 1693. Della città preterremoto restano, così, ben poche tracce che possono essere difficilmente colmate dalla memoria degli uomini: la perdita dell’Archivio comunale, con l’incendio di palazzo degli Elefanti avvenuto durante i moti separatisti del 1944, costituisce infatti un ulteriore e irreparabile danno che rende ancora più ardua la ricostruzione delle vicende storico-urbanistiche. Sarà attraverso le poche testimonianze rimaste che di questa città, ormai quasi scomparsa, e della vita dei suoi abitanti, si tenterà di restituire l’immagine.
Gli uomini, la città. Catania tra XV e XVII secolo
Giannantonio Scaglione;
2009-01-01
Abstract
Nella seconda metà del Seicento l’assetto urbano di Catania è destinato a essere quasi cancellato da una doppia calamità naturale: la terribile eruzione del 1669 e, soltanto dopo due decenni, il «funesto» sisma del 1693. Della città preterremoto restano, così, ben poche tracce che possono essere difficilmente colmate dalla memoria degli uomini: la perdita dell’Archivio comunale, con l’incendio di palazzo degli Elefanti avvenuto durante i moti separatisti del 1944, costituisce infatti un ulteriore e irreparabile danno che rende ancora più ardua la ricostruzione delle vicende storico-urbanistiche. Sarà attraverso le poche testimonianze rimaste che di questa città, ormai quasi scomparsa, e della vita dei suoi abitanti, si tenterà di restituire l’immagine.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.