Un’inchiesta giornalistica che valica i confini della cronaca locale e incontra le criticità del sistema giudiziario italiano. Giuseppe Caterini, settantenne incensurato, dopo molti lustri di vita pubblica e professionale, è stato indagato per concussione quale sindaco di una cittadina calabrese. Nei fatti gli è stato contestato di avere impedito la perpetuazione di un reato consumato dai suoi accusatori. L’inchiesta, con documenti e interviste, svela moventi e retroscena e narra di un caso kafkiano, paradigma della torsione dei rapporti tra politica e magistratura. Nei sette anni del processo di primo grado il protagonista si è ammalato e prima della decisione definitiva purtroppo è mancato.
La chiamano giustizia ma è ciò che il giudice ha mangiato a colazione
Morena Gallo
2020-01-01
Abstract
Un’inchiesta giornalistica che valica i confini della cronaca locale e incontra le criticità del sistema giudiziario italiano. Giuseppe Caterini, settantenne incensurato, dopo molti lustri di vita pubblica e professionale, è stato indagato per concussione quale sindaco di una cittadina calabrese. Nei fatti gli è stato contestato di avere impedito la perpetuazione di un reato consumato dai suoi accusatori. L’inchiesta, con documenti e interviste, svela moventi e retroscena e narra di un caso kafkiano, paradigma della torsione dei rapporti tra politica e magistratura. Nei sette anni del processo di primo grado il protagonista si è ammalato e prima della decisione definitiva purtroppo è mancato.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.