Marshall McLuhan ha portato, probabilmente, la più compiuta reazione alla storia intellettuale occidentale che ha scisso il gene dal meme, ovve- ro la dimensione biologica, relegata a un malinteso concetto di natura, da quella della cultura e della tecnica. Al posto di questa cesura, ha rintracciato una linea di continuità tra l’umano, inteso biologicamente, e le estensioni culturali e tecniche che diventano vere e proprio protesi. Da questa prospettiva, il capitolo mette in luce come la continua produzione di protesi culturali e tecniche abbia innescato un meccanismo di circolarità che cambia il modo di essere, di pensare e di rela- zionarsi umani, che assumono profili differenti in epoche differenti. Per esempio, se il concetto di autore e quello di lettore nascono con la fine dell’oralità e anche a seguito dalla invenzione della stampa a caratteri mobili (Gutenberg), che enfa- tizza l’uso della vista e l’isolamento dell’individuo rispetto al gruppo, la società elettrica, che sostiene il nuovo villaggio globale, è caratterizzata da individui che si trovano a proprio agio in una nuova sinestesia o contaminazione dei sensi. A scandire questo nuovo periodo sono esempi di arte e di letteratura che, pur rima- nendo ancorate alle precedenti tecniche tipiche dell’epoca di Gutenberg (tele e pennelli; caratteri a piombo e libri), anticipano i tratti sfocati di un nuovo mondo. James Joyce diventa allora il campione di una letteratura che stravolge i propri fondamenti per accogliere le tensioni della nuova società elettrica.
McLuhan, Joyce e le parabole dell'autore
Ercole Giap Parini
2023-01-01
Abstract
Marshall McLuhan ha portato, probabilmente, la più compiuta reazione alla storia intellettuale occidentale che ha scisso il gene dal meme, ovve- ro la dimensione biologica, relegata a un malinteso concetto di natura, da quella della cultura e della tecnica. Al posto di questa cesura, ha rintracciato una linea di continuità tra l’umano, inteso biologicamente, e le estensioni culturali e tecniche che diventano vere e proprio protesi. Da questa prospettiva, il capitolo mette in luce come la continua produzione di protesi culturali e tecniche abbia innescato un meccanismo di circolarità che cambia il modo di essere, di pensare e di rela- zionarsi umani, che assumono profili differenti in epoche differenti. Per esempio, se il concetto di autore e quello di lettore nascono con la fine dell’oralità e anche a seguito dalla invenzione della stampa a caratteri mobili (Gutenberg), che enfa- tizza l’uso della vista e l’isolamento dell’individuo rispetto al gruppo, la società elettrica, che sostiene il nuovo villaggio globale, è caratterizzata da individui che si trovano a proprio agio in una nuova sinestesia o contaminazione dei sensi. A scandire questo nuovo periodo sono esempi di arte e di letteratura che, pur rima- nendo ancorate alle precedenti tecniche tipiche dell’epoca di Gutenberg (tele e pennelli; caratteri a piombo e libri), anticipano i tratti sfocati di un nuovo mondo. James Joyce diventa allora il campione di una letteratura che stravolge i propri fondamenti per accogliere le tensioni della nuova società elettrica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.