La teoria dell’ingiustizia di Judith N. Shklar tiene finalmente conto non solo dei principali tipi di crudeltà e iniquità, ma anche della tendenza, sempre più in voga nelle democrazie occidentali, a simpatizzare per gli ingiusti, dimenticando o sminuendo l’esperienza dolorosa delle vittime. Secondo la filosofa, quando siamo dinanzi a casi particolari di ingiustizia e dobbiamo assumere decisioni politiche conseguenti, non possiamo esimerci dalla responsabilità di dare credito alla voce di chi ne è vittima. Attingendo alla tradizione dello scetticismo politico e in controtendenza rispetto al modello distributivo dominante nelle moderne teorie della giustizia, Shklar suggerisce un decisivo cambio di prospettiva: l’ingiustizia non è da intendersi come mera assenza di giustizia, ma va studiata e concettualizzata come fenomeno a sé stante e in linea con le più alte esigenze della democrazia contemporanea.
I volti dell’ingiustizia. Uno sguardo scettico
Pupo Spartaco
2024-01-01
Abstract
La teoria dell’ingiustizia di Judith N. Shklar tiene finalmente conto non solo dei principali tipi di crudeltà e iniquità, ma anche della tendenza, sempre più in voga nelle democrazie occidentali, a simpatizzare per gli ingiusti, dimenticando o sminuendo l’esperienza dolorosa delle vittime. Secondo la filosofa, quando siamo dinanzi a casi particolari di ingiustizia e dobbiamo assumere decisioni politiche conseguenti, non possiamo esimerci dalla responsabilità di dare credito alla voce di chi ne è vittima. Attingendo alla tradizione dello scetticismo politico e in controtendenza rispetto al modello distributivo dominante nelle moderne teorie della giustizia, Shklar suggerisce un decisivo cambio di prospettiva: l’ingiustizia non è da intendersi come mera assenza di giustizia, ma va studiata e concettualizzata come fenomeno a sé stante e in linea con le più alte esigenze della democrazia contemporanea.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.