INTRODUZIONE. La ritardata ripresa funzionale del rene trapianto(DGF) è la complicanza più comune nell'immediato post-trapianto.La genesi di questo evento è multifattoriale e coinvolge un estesonumero di elementi biologici non ancora completamente conosciuti.MATERIALI E METODI. Il nostro studio, attraverso un approccio combinatotra genomica (microarray) e biologia molecolare classica, haavuto come obiettivo principale l’identificazione di un pattern trascrittomico/biologico specifico per la DGF. A questo scopo, abbiamoconfrontato, sia al momento del trapianto (T0) che 24 ore post-trapianto(T1), il profilo genomico dei linfomonociti periferici di 7 pazienticon DGF con quello di 7 pazienti con una immediata ripresafunzionale del rene trapiantato (EGF). Applicando una serie di teststatistici (incluso Cross-validazione) e un’analisi funzionale attraversoil software GSEA, abbiamo studiato le differenze tra i soggetticon DGF ed EGF nel livello globale di espressione di 825 processibiologici. I dati degli array sono stati validati mediante saggio funzionalecon microscopia confocale.RISULTATI E CONCLUSIONI. Dall’analisi bioinformatica sono risultatisignificativamente iper-espressi, sia a T0 che al T1, nei soggetti conDGF, due processi biologici: a) trasporto di substrati nel nucleo (19geni; p<0.009/FDR<30); b) trasporto di proteine nel nucleo (32 geni;p<0.004/FDR<35). La validazione funzionale dei risultati è stata condottasu una coorte indipendente di pazienti (5 DGF vs 5 EGF). A taleproposito abbiamo analizzato la migrazione di pSTAT3, fattore ditrascrizione veicolato attraverso l’importina alfa, una proteina codificatada uno dei geni identificati, indotta dall’IL6. Il saggio funzionaledimostrava un aumento della migrazione dell’importina alfae di pSTAT3 nel nucleo già dopo 5 minuti di stimolazione con l’IL6 neipazienti con DGF rispetto a quelli con EGF, migrazione che ritornavaa livelli basali dopo 15 minuti.Il nostro studio, ha permesso di identificare un pattern genico ingrado di individuare i riceventi potenzialmente predisposti allo sviluppodella DGF, per i quali potrebbero essere avviati dei programmiterapeutici per ridurre e prevenire la perdita rapida dell'organo trapiantato.
IDENTIFICAZIONE DI BIOMARCATORI MOLECOLARI PER LA DIAGNOSI PRECOCE DELLA FUNZIONALITÀ RITARDATA DELL'ORGANO TRAPIANTATO
G. Zaza;
2012-01-01
Abstract
INTRODUZIONE. La ritardata ripresa funzionale del rene trapianto(DGF) è la complicanza più comune nell'immediato post-trapianto.La genesi di questo evento è multifattoriale e coinvolge un estesonumero di elementi biologici non ancora completamente conosciuti.MATERIALI E METODI. Il nostro studio, attraverso un approccio combinatotra genomica (microarray) e biologia molecolare classica, haavuto come obiettivo principale l’identificazione di un pattern trascrittomico/biologico specifico per la DGF. A questo scopo, abbiamoconfrontato, sia al momento del trapianto (T0) che 24 ore post-trapianto(T1), il profilo genomico dei linfomonociti periferici di 7 pazienticon DGF con quello di 7 pazienti con una immediata ripresafunzionale del rene trapiantato (EGF). Applicando una serie di teststatistici (incluso Cross-validazione) e un’analisi funzionale attraversoil software GSEA, abbiamo studiato le differenze tra i soggetticon DGF ed EGF nel livello globale di espressione di 825 processibiologici. I dati degli array sono stati validati mediante saggio funzionalecon microscopia confocale.RISULTATI E CONCLUSIONI. Dall’analisi bioinformatica sono risultatisignificativamente iper-espressi, sia a T0 che al T1, nei soggetti conDGF, due processi biologici: a) trasporto di substrati nel nucleo (19geni; p<0.009/FDR<30); b) trasporto di proteine nel nucleo (32 geni;p<0.004/FDR<35). La validazione funzionale dei risultati è stata condottasu una coorte indipendente di pazienti (5 DGF vs 5 EGF). A taleproposito abbiamo analizzato la migrazione di pSTAT3, fattore ditrascrizione veicolato attraverso l’importina alfa, una proteina codificatada uno dei geni identificati, indotta dall’IL6. Il saggio funzionaledimostrava un aumento della migrazione dell’importina alfae di pSTAT3 nel nucleo già dopo 5 minuti di stimolazione con l’IL6 neipazienti con DGF rispetto a quelli con EGF, migrazione che ritornavaa livelli basali dopo 15 minuti.Il nostro studio, ha permesso di identificare un pattern genico ingrado di individuare i riceventi potenzialmente predisposti allo sviluppodella DGF, per i quali potrebbero essere avviati dei programmiterapeutici per ridurre e prevenire la perdita rapida dell'organo trapiantato.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.