Sono una settantina gli scritti inediti di Ezra Pound, inediti in Italia, che il poeta americano ha fatto pubblicare su riviste inglesi tra il 1935 e il 1940. Grazie all’accurato lavoro di Fabrizio Vincenti, dopo oltre 80 anni, vengono finalmente riportati all’attenzione del pubblico italiano. Prima su The British-Italian Bulletin, edito dal Fascio di Londra, e poi su The British Union Quarterly e Action, due periodici legati alla British Union of Fascists di sir Oswald Mosley, Pound nel corso degli anni ha preso sistematicamente le difese dell’Italia e del Fascismo mussoliniano di fronte al pubblico britannico. Una pagina poco conosciuta e che anticipa nel tempo le sue scelte durante il Secondo conflitto che gli procurarono una drammatica avventura giudiziaria e ben 13 anni di reclusione in manicomio per le sue dure critiche al ruolo svolto dagli Usa nella guerra e per la sua vicinanza all’Italia. Negli scritti, Pound, già in quegli anni, ribadisce le tematiche cruciali del suo pensiero economico e politico, a partire dalla lotta contro l’usura internazionale, così come il suo appoggio al Fascismo (anche durante la guerra di Etiopia) e al Corporativismo ritenuto la soluzione più giusta e efficiente per guidare l’economia. Nel dettagliato saggio che introduce gli articoli, Vincenti inquadra con dovizia di particolari la parabola del rapporto del poeta con l’Italia e con il movimento mussoliniano, le cui simpatie iniziarono a manifestarsi già negli anni Venti, dopo essere state in qualche modo incubate in precedenza durante il lungo soggiorno londinese, e che presero definitivamente forma nel decennio successivo, uno dei più prolifici anche da un punto di vista letterario e poetico.
Prefazione
Pupo Spartaco
2024-01-01
Abstract
Sono una settantina gli scritti inediti di Ezra Pound, inediti in Italia, che il poeta americano ha fatto pubblicare su riviste inglesi tra il 1935 e il 1940. Grazie all’accurato lavoro di Fabrizio Vincenti, dopo oltre 80 anni, vengono finalmente riportati all’attenzione del pubblico italiano. Prima su The British-Italian Bulletin, edito dal Fascio di Londra, e poi su The British Union Quarterly e Action, due periodici legati alla British Union of Fascists di sir Oswald Mosley, Pound nel corso degli anni ha preso sistematicamente le difese dell’Italia e del Fascismo mussoliniano di fronte al pubblico britannico. Una pagina poco conosciuta e che anticipa nel tempo le sue scelte durante il Secondo conflitto che gli procurarono una drammatica avventura giudiziaria e ben 13 anni di reclusione in manicomio per le sue dure critiche al ruolo svolto dagli Usa nella guerra e per la sua vicinanza all’Italia. Negli scritti, Pound, già in quegli anni, ribadisce le tematiche cruciali del suo pensiero economico e politico, a partire dalla lotta contro l’usura internazionale, così come il suo appoggio al Fascismo (anche durante la guerra di Etiopia) e al Corporativismo ritenuto la soluzione più giusta e efficiente per guidare l’economia. Nel dettagliato saggio che introduce gli articoli, Vincenti inquadra con dovizia di particolari la parabola del rapporto del poeta con l’Italia e con il movimento mussoliniano, le cui simpatie iniziarono a manifestarsi già negli anni Venti, dopo essere state in qualche modo incubate in precedenza durante il lungo soggiorno londinese, e che presero definitivamente forma nel decennio successivo, uno dei più prolifici anche da un punto di vista letterario e poetico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.