Nella seconda metà del XVI secolo, il calendario giuliano allora in uso dal 46 a.C. aveva segnato come giorno dell’equinozio di primavera il 21 marzo, ma astro- nomicamente si era verificato l’11 marzo, circa 10 giorni prima. L’anno del calendario civile di 365,25 giorni era più lungo dell’anno tropico di cui era incerta la reale misura. Questo era un grande problema per la Chiesa che aveva legato l’equinozio di primave- ra all’evento mistico per eccellenza del cristianesimo: la celebrazione della Pasqua di Resurrezione. Infatti, era stato stabilito che la Pasqua di Resurrezione doveva essere celebrata la domenica successiva alla XIV Luna dopo l’equinozio di primavera. Era necessario correggere il calendario giuliano ed evitare che l’equinozio di primavera rimanesse indietro, rispetto al calendario civile, com’era successo nel corso dei seco- li. Luigi Lilio, medico, astronomo e matematico, utilizzando vecchi dati astronomici contenuti nelle tavole alfonsine, ha formulato il calendario moderno universalmente noto come Calendario Gregoriano. Ha corretto il calendario civile eliminando dieci giorni dal calendario giuliano, ha stabilito un nuovo assetto degli anni bisestili, ha sincronizzato il ciclo solare con il ciclo lunare ed ha redatto una tabella di validità ul- tra-millenaria (Ciclo delle Epatte) che consente di determinare senza incertezze le date della Pasqua. In questo articolo sono riportati i pochi particolari noti della sua vita, una recente indagine archivistica sulla sua famiglia nella Cirò del Cinquecento, una ricostruzione del suo progetto di riforma ed un chiarimento sul ruolo di Copernico nell’intera vicenda. Lo scopo è quello di restituire dignità scientifica e storica a Luigi Lilio, vittima della “damnatio memoriae”, persino tra gli storici della scienza.
LA MISURA DELL’ANNO TROPICO E IL CALENDARIO GREGORIANO FORMULATO DA LUIGI LILIO
SAVAGLIO SANDRA
2023-01-01
Abstract
Nella seconda metà del XVI secolo, il calendario giuliano allora in uso dal 46 a.C. aveva segnato come giorno dell’equinozio di primavera il 21 marzo, ma astro- nomicamente si era verificato l’11 marzo, circa 10 giorni prima. L’anno del calendario civile di 365,25 giorni era più lungo dell’anno tropico di cui era incerta la reale misura. Questo era un grande problema per la Chiesa che aveva legato l’equinozio di primave- ra all’evento mistico per eccellenza del cristianesimo: la celebrazione della Pasqua di Resurrezione. Infatti, era stato stabilito che la Pasqua di Resurrezione doveva essere celebrata la domenica successiva alla XIV Luna dopo l’equinozio di primavera. Era necessario correggere il calendario giuliano ed evitare che l’equinozio di primavera rimanesse indietro, rispetto al calendario civile, com’era successo nel corso dei seco- li. Luigi Lilio, medico, astronomo e matematico, utilizzando vecchi dati astronomici contenuti nelle tavole alfonsine, ha formulato il calendario moderno universalmente noto come Calendario Gregoriano. Ha corretto il calendario civile eliminando dieci giorni dal calendario giuliano, ha stabilito un nuovo assetto degli anni bisestili, ha sincronizzato il ciclo solare con il ciclo lunare ed ha redatto una tabella di validità ul- tra-millenaria (Ciclo delle Epatte) che consente di determinare senza incertezze le date della Pasqua. In questo articolo sono riportati i pochi particolari noti della sua vita, una recente indagine archivistica sulla sua famiglia nella Cirò del Cinquecento, una ricostruzione del suo progetto di riforma ed un chiarimento sul ruolo di Copernico nell’intera vicenda. Lo scopo è quello di restituire dignità scientifica e storica a Luigi Lilio, vittima della “damnatio memoriae”, persino tra gli storici della scienza.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.