I dialetti della Calabria fa parte del capitolo ‘Lingua, dialetti, folklore’ della ‘Guida Rossa’ del Touring Club Italiano dedicata alla Calabria. Il testo analizza l’evoluzione storica e le principali caratteristiche linguistiche dei dialetti calabresi, evidenziando come la regione, attraverso una lunga storia di contatti tra lingue e culture diverse, sia divenuta un crocevia linguistico di grande complessità. Vengono messe in luce le dinamiche di convivenza tra elementi conservativi e innovativi, testimoni di una stratificazione storica profonda. In particolare, si evidenziano fenomeni fonetici, morfo-sintattici e lessicali riconducibili all’apporto del greco, sia della fase magno-greca che di quella bizantina. Tali elementi sono il frutto di una lunga coesistenza e sovrapposizione linguistica, culminata nella definitiva affermazione del latino e delle sue varietà romanze, ma non senza conservare significative sopravvivenze delle lingue precedenti. Accanto alla complessità dei dialetti romanzi calabresi, si evidenzia la sopravvivenza di comunità linguistiche alloglotte: i grecanici dell’area della Bovesìa, oggi fortemente ridotti ma oggetto di rinnovata valorizzazione; gli arbëreshë di origine albanese, presenti in numerosi centri soprattutto del cosentino, la cui vitalità varia a seconda dell’isolamento e dei contatti interlinguistici; infine, la colonia galloromanza di Guardia Piemontese, custode di una varietà occitana ormai parlata solo da anziani.
Lingua, dialetti, folklore - I dialetti della Calabria
Nadia Prantera
2025-01-01
Abstract
I dialetti della Calabria fa parte del capitolo ‘Lingua, dialetti, folklore’ della ‘Guida Rossa’ del Touring Club Italiano dedicata alla Calabria. Il testo analizza l’evoluzione storica e le principali caratteristiche linguistiche dei dialetti calabresi, evidenziando come la regione, attraverso una lunga storia di contatti tra lingue e culture diverse, sia divenuta un crocevia linguistico di grande complessità. Vengono messe in luce le dinamiche di convivenza tra elementi conservativi e innovativi, testimoni di una stratificazione storica profonda. In particolare, si evidenziano fenomeni fonetici, morfo-sintattici e lessicali riconducibili all’apporto del greco, sia della fase magno-greca che di quella bizantina. Tali elementi sono il frutto di una lunga coesistenza e sovrapposizione linguistica, culminata nella definitiva affermazione del latino e delle sue varietà romanze, ma non senza conservare significative sopravvivenze delle lingue precedenti. Accanto alla complessità dei dialetti romanzi calabresi, si evidenzia la sopravvivenza di comunità linguistiche alloglotte: i grecanici dell’area della Bovesìa, oggi fortemente ridotti ma oggetto di rinnovata valorizzazione; gli arbëreshë di origine albanese, presenti in numerosi centri soprattutto del cosentino, la cui vitalità varia a seconda dell’isolamento e dei contatti interlinguistici; infine, la colonia galloromanza di Guardia Piemontese, custode di una varietà occitana ormai parlata solo da anziani.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


