I fenomeni di frammentazione spaziale hanno favorito la formazione di polarità urbane minori contraddistinte da un crescente stato di fragilità socioeconomica e ambientale. La “bioregione urbana” rappresenta una possibile prospettiva, concettuale e spaziale, entro cui inscrivere modelli coevolutivi di sviluppo per polarità urbane minori. Per realizzare un progetto integrato di equità territoriale, gli studi afferenti alla cosiddetta “scuola territorialista” suggeriscono, dal punto di vista concettuale, di scomporre il territorio nelle sue componenti rilevanti, per ricomporle successivamente tenendo conto dei relativi e mutui meccanismi di feedback, al fine di favorire una visione olistica del territorio. Dal punto di vista spaziale, gli stessi studi evidenziano come la bioregione urbana non sia associabile a una dimensione territoriale predefinita, ma variabile in funzione della caratterizzazione identitaria e delle dominanze dei contesti di interesse. A partire da tali assunti, la ricerca intende individuare la dimensione territoriale ottimale in cui ancorare opportuni processi di riconnessione tra polarità urbane minori. A tal fine è stato realizzato uno studio sulle evidenze teoricosperimentali presenti in letteratura, in relazione alla concezione dell’autosostenibilità della bioregione. L’acquisizione di tali nozioni contribuirà a caratterizzare le attività di ricerca connesse alla definizione di ambiti territoriali ottimali potenziali nel contesto regionale calabrese, da intendersi come sistemi territoriali organizzati in “grappoli di città piccole e medie”, ognuna in equilibrio funzionale e produttivo con il proprio territorio.

La prospettiva della “bioregione urbana” per la coevoluzione territoriale di polarità urbane minori

Annunziata Palermo;Lucia Chieffallo;Gaetano Tucci
2025-01-01

Abstract

I fenomeni di frammentazione spaziale hanno favorito la formazione di polarità urbane minori contraddistinte da un crescente stato di fragilità socioeconomica e ambientale. La “bioregione urbana” rappresenta una possibile prospettiva, concettuale e spaziale, entro cui inscrivere modelli coevolutivi di sviluppo per polarità urbane minori. Per realizzare un progetto integrato di equità territoriale, gli studi afferenti alla cosiddetta “scuola territorialista” suggeriscono, dal punto di vista concettuale, di scomporre il territorio nelle sue componenti rilevanti, per ricomporle successivamente tenendo conto dei relativi e mutui meccanismi di feedback, al fine di favorire una visione olistica del territorio. Dal punto di vista spaziale, gli stessi studi evidenziano come la bioregione urbana non sia associabile a una dimensione territoriale predefinita, ma variabile in funzione della caratterizzazione identitaria e delle dominanze dei contesti di interesse. A partire da tali assunti, la ricerca intende individuare la dimensione territoriale ottimale in cui ancorare opportuni processi di riconnessione tra polarità urbane minori. A tal fine è stato realizzato uno studio sulle evidenze teoricosperimentali presenti in letteratura, in relazione alla concezione dell’autosostenibilità della bioregione. L’acquisizione di tali nozioni contribuirà a caratterizzare le attività di ricerca connesse alla definizione di ambiti territoriali ottimali potenziali nel contesto regionale calabrese, da intendersi come sistemi territoriali organizzati in “grappoli di città piccole e medie”, ognuna in equilibrio funzionale e produttivo con il proprio territorio.
2025
978-88-99237-79-0
spatial planning, local development, cohesion
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