necessariamente specialisti diversi, comporta l’applicazione di strumenti e metodi variegati, richiede la conoscenza e la gestione di quantità spesso rilevanti di informazioni provenienti da settori e competenze fra loro complementari e particolari. Il processo analitico-conoscitivo è di per sé caratterizzato da notevole complessità; si tende spesso a scomporre l’oggetto di studio in sotto-sistemi trattati da specialisti di settore che raramente però possiedono un linguaggio comune. Si assiste perciò ad una forma di dicotomia fra l’esigenza di articolazione, disaggregazione, approfondimento della conoscenza e l’opportunità di integrazione e sintesi che indirizzino il processo verso azioni tecniche efficaci. Ad esempio la valutazione dello stato di conservazione di un edificio monumentale richiede strumenti di misura e d’indagine che spaziano dalla dimensione microscopica tipica della caratterizzazione dei materiali, alla simulazione di comportamenti strutturali macroscopici, dalla ricerca storico-linguistica all’approfondimento relativo alle tecniche e tecnologie costruttive, dall’indagine geognostica sui suoli alla comprensione dei rapporti compositivi fra le parti costituenti. Ciò implica il coinvolgimento di operatori che tendono ad operare in modo rigoroso nel proprio ambito di specializzazione, senza poter assumere però piena consapevolezza sul sistema intero; anzi si rischia di accrescere la complessità in ragione dell’espansione e specializzazione informativa. Emerge perciò l’esigenza di sviluppare metodi che permettano di raggiungere un maggiore grado di comprensione delle problematiche attraverso l’integrazione delle conoscenze, lo scambio interattivo degli apporti provenienti dalle differenti competenze, la gestione razionale della complessità. Metodi in grado di riconoscere le relazioni tra le parti, di esprimere tipologie e gradi di connessione (gerarchiche, sequenziali, parallele, distribuite, altre), di dar luogo ad una continua visione globale. Attraverso il supporto offerto dai sistemi digitali ed il ricorso a metodologie “object oriented” è oggi possibile gestire sistemi informativi molto estesi ed articolati, poiché le diverse figure professionali si trovano ad utilizzare un linguaggio comune, anche se si concentrano su aspetti diversi ed hanno attitudini diversificate. E’ possibile allora ipotizzare una gestione efficace “di filiera” nell’approccio alla conservazione ed al restauro di edifici di valore monumentale considerando i seguenti momenti operativi: - la realizzazione di cartelle cliniche digitali (per gestire la complessità della conoscenza); 85 III Conference “Diagnosis, Conservation and Valorization of Cultural Heritage” 13/14 December 2012 86 - l’approccio object oriented sull’edificio e le sue componenti costitutive (per derivare le migliori soluzioni di conservazione e/o restauro); - la valorizzazione del patrimonio (per garantirne la tutela); - la gestione del patrimonio nell'ottica del management e del marketing (per trasformare il patrimonio in risorsa attiva capace di generare attività e reddito). Tale approccio è stato oggetto di approfondimento e nel paper è proposto uno specifico iter metodologico, innovativo e multitasking, ispirato ai principi sopra richiamati.
Approccio object oriented nell’opera di conservazione e/o restauro di beni di pregio storico-architettonico
Caterina Gattuso
2012-01-01
Abstract
necessariamente specialisti diversi, comporta l’applicazione di strumenti e metodi variegati, richiede la conoscenza e la gestione di quantità spesso rilevanti di informazioni provenienti da settori e competenze fra loro complementari e particolari. Il processo analitico-conoscitivo è di per sé caratterizzato da notevole complessità; si tende spesso a scomporre l’oggetto di studio in sotto-sistemi trattati da specialisti di settore che raramente però possiedono un linguaggio comune. Si assiste perciò ad una forma di dicotomia fra l’esigenza di articolazione, disaggregazione, approfondimento della conoscenza e l’opportunità di integrazione e sintesi che indirizzino il processo verso azioni tecniche efficaci. Ad esempio la valutazione dello stato di conservazione di un edificio monumentale richiede strumenti di misura e d’indagine che spaziano dalla dimensione microscopica tipica della caratterizzazione dei materiali, alla simulazione di comportamenti strutturali macroscopici, dalla ricerca storico-linguistica all’approfondimento relativo alle tecniche e tecnologie costruttive, dall’indagine geognostica sui suoli alla comprensione dei rapporti compositivi fra le parti costituenti. Ciò implica il coinvolgimento di operatori che tendono ad operare in modo rigoroso nel proprio ambito di specializzazione, senza poter assumere però piena consapevolezza sul sistema intero; anzi si rischia di accrescere la complessità in ragione dell’espansione e specializzazione informativa. Emerge perciò l’esigenza di sviluppare metodi che permettano di raggiungere un maggiore grado di comprensione delle problematiche attraverso l’integrazione delle conoscenze, lo scambio interattivo degli apporti provenienti dalle differenti competenze, la gestione razionale della complessità. Metodi in grado di riconoscere le relazioni tra le parti, di esprimere tipologie e gradi di connessione (gerarchiche, sequenziali, parallele, distribuite, altre), di dar luogo ad una continua visione globale. Attraverso il supporto offerto dai sistemi digitali ed il ricorso a metodologie “object oriented” è oggi possibile gestire sistemi informativi molto estesi ed articolati, poiché le diverse figure professionali si trovano ad utilizzare un linguaggio comune, anche se si concentrano su aspetti diversi ed hanno attitudini diversificate. E’ possibile allora ipotizzare una gestione efficace “di filiera” nell’approccio alla conservazione ed al restauro di edifici di valore monumentale considerando i seguenti momenti operativi: - la realizzazione di cartelle cliniche digitali (per gestire la complessità della conoscenza); 85 III Conference “Diagnosis, Conservation and Valorization of Cultural Heritage” 13/14 December 2012 86 - l’approccio object oriented sull’edificio e le sue componenti costitutive (per derivare le migliori soluzioni di conservazione e/o restauro); - la valorizzazione del patrimonio (per garantirne la tutela); - la gestione del patrimonio nell'ottica del management e del marketing (per trasformare il patrimonio in risorsa attiva capace di generare attività e reddito). Tale approccio è stato oggetto di approfondimento e nel paper è proposto uno specifico iter metodologico, innovativo e multitasking, ispirato ai principi sopra richiamati.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


