L’educazione interculturale andrebbe rivolta a tutti i soggetti in formazione, autoctoni o provenienti da contesti culturali diversi e “declinata” nei curricoli e trasmessa attraverso saperi disciplinari nelle tematiche fondative dei diritti umani, della democrazia, del rispetto delle diversità, della civile convivenza e della pace. L’educazione al pluralismo rappresenta un elemento fondamentale per promuovere un modello di scuola inclusiva, tollerante e rispettosa delle diversità culturali, sociali e religiose. In contesti urbani sempre più caratterizzati da un crescente pluralismo, sviluppare strategie formative efficaci in ambito scolastico è essenziale per preparare gli studenti a vivere e collaborare in una realtà complessa e plurale. La varietà di linguaggi, conoscenze, comportamenti, valori e norme che caratterizzano una società complessa sono una forma concreta di pluralismo. L’educazione al pluralismo è, essenzialmente, educazione alla democrazia; non a caso il contrario di pluralismo è totalitarismo ed è noto come ogni regime totalitario tenda a reprimere la varietà di modelli ideologici e comportamentali per imporre il proprio. Solo l’acquisizione di consapevolezza, individuale e sociale, sull’irrazionalità dei conflitti e delle guerre attraverso percorsi educativi, prioritariamente scolastici, potrà portare a comprendere il senso autentico dell’esistenza personale in contesti di feconde relazionalità e di pace. L’educazione alla pace rappresenta un progetto pedagogico complesso e dinamico che investe molteplici ambiti del sapere. Diverse possono essere le declinazioni della pace: anzitutto una dimensione personale, una pacificazione interiore come lo stare in armonia con se stessi. Poi possiamo indicare dimensioni interpersonali, come lo stare bene nei contesti nei quali la persona vive. Altra dimensione fondamentale della pace è quella etica, in quanto l’educazione è anche attuazione del potenziale morale dell’uomo, la formazione alla pace è principalmente sostanziata da virtù etiche, sia a livello individuale che sociale. Ancora, la pace può essere definita come un elemento culturale, attraverso curricoli scolastici ed insegnamenti per educare le nuove generazioni alla cultura della pace attraverso la conoscenza dell’altro ed il suo riconoscimento come persona. La pace va pedagogicamente coltivata come elemento sociale, attraverso il superamento delle disuguaglianze, personali, economiche, le ingiustizie e la mancanza di rispetto dei diritti fondamentali della persona come la sua libertà, la dignità, la solidarietà, la partecipazione e il pluralismo. L’essere umano è aperto costitutivamente alla relazione, e proprio attraverso la relazione con l’altro la persona scopre se stessa. Nella relazione la persona perviene a se stessa, si oggettivizza, si comprende in maniera diversa; così come l’altro della relazione si scopre nella sua identità, si intenziona in maniera differente, così analogamente il mondo che abitiamo può aprirsi a nuove scoperte e nuove possibilità di relazioni interpersonali autentiche vissute in contesti di rispetto reciproco e di pace. I percorsi educativi scolastici nella prospettiva della cooperazione tra gli studenti possono diventare percorsi democratici di feconda collaborazione per il raggiungimento di un obiettivo comune, sperimentando il rispetto reciproco e vivendo creativamente momenti di relazionalità. La scuola è luogo di elezione in cui perseguire tali obiettivi, dove confrontarsi con i problemi della complessità sociale, della globalizzazione e della convivenza tra culture diverse, condizioni che se da una parte aumentano il grado di problematicità dell’educazione scolastica, dall’altra diventano fondamentali percorsi per avviare percorsi formativi fondati sul pluralismo metodologico e culturale. Solo attraverso l’educazione alla cittadinanza democratica sarà possibile gettare le basi per incrementare la qualità della vita, per costruire una razionalità più aperta e sensibile ai problemi umani, per un impegno sociale e civile che si esplichi nel rispetto della dignità umana e della convivenza sociale e pacifica.

Sull’Altro. Prospettive fenomenologiche interculturali per educare alla pace

Bossio Francesco
2025-01-01

Abstract

L’educazione interculturale andrebbe rivolta a tutti i soggetti in formazione, autoctoni o provenienti da contesti culturali diversi e “declinata” nei curricoli e trasmessa attraverso saperi disciplinari nelle tematiche fondative dei diritti umani, della democrazia, del rispetto delle diversità, della civile convivenza e della pace. L’educazione al pluralismo rappresenta un elemento fondamentale per promuovere un modello di scuola inclusiva, tollerante e rispettosa delle diversità culturali, sociali e religiose. In contesti urbani sempre più caratterizzati da un crescente pluralismo, sviluppare strategie formative efficaci in ambito scolastico è essenziale per preparare gli studenti a vivere e collaborare in una realtà complessa e plurale. La varietà di linguaggi, conoscenze, comportamenti, valori e norme che caratterizzano una società complessa sono una forma concreta di pluralismo. L’educazione al pluralismo è, essenzialmente, educazione alla democrazia; non a caso il contrario di pluralismo è totalitarismo ed è noto come ogni regime totalitario tenda a reprimere la varietà di modelli ideologici e comportamentali per imporre il proprio. Solo l’acquisizione di consapevolezza, individuale e sociale, sull’irrazionalità dei conflitti e delle guerre attraverso percorsi educativi, prioritariamente scolastici, potrà portare a comprendere il senso autentico dell’esistenza personale in contesti di feconde relazionalità e di pace. L’educazione alla pace rappresenta un progetto pedagogico complesso e dinamico che investe molteplici ambiti del sapere. Diverse possono essere le declinazioni della pace: anzitutto una dimensione personale, una pacificazione interiore come lo stare in armonia con se stessi. Poi possiamo indicare dimensioni interpersonali, come lo stare bene nei contesti nei quali la persona vive. Altra dimensione fondamentale della pace è quella etica, in quanto l’educazione è anche attuazione del potenziale morale dell’uomo, la formazione alla pace è principalmente sostanziata da virtù etiche, sia a livello individuale che sociale. Ancora, la pace può essere definita come un elemento culturale, attraverso curricoli scolastici ed insegnamenti per educare le nuove generazioni alla cultura della pace attraverso la conoscenza dell’altro ed il suo riconoscimento come persona. La pace va pedagogicamente coltivata come elemento sociale, attraverso il superamento delle disuguaglianze, personali, economiche, le ingiustizie e la mancanza di rispetto dei diritti fondamentali della persona come la sua libertà, la dignità, la solidarietà, la partecipazione e il pluralismo. L’essere umano è aperto costitutivamente alla relazione, e proprio attraverso la relazione con l’altro la persona scopre se stessa. Nella relazione la persona perviene a se stessa, si oggettivizza, si comprende in maniera diversa; così come l’altro della relazione si scopre nella sua identità, si intenziona in maniera differente, così analogamente il mondo che abitiamo può aprirsi a nuove scoperte e nuove possibilità di relazioni interpersonali autentiche vissute in contesti di rispetto reciproco e di pace. I percorsi educativi scolastici nella prospettiva della cooperazione tra gli studenti possono diventare percorsi democratici di feconda collaborazione per il raggiungimento di un obiettivo comune, sperimentando il rispetto reciproco e vivendo creativamente momenti di relazionalità. La scuola è luogo di elezione in cui perseguire tali obiettivi, dove confrontarsi con i problemi della complessità sociale, della globalizzazione e della convivenza tra culture diverse, condizioni che se da una parte aumentano il grado di problematicità dell’educazione scolastica, dall’altra diventano fondamentali percorsi per avviare percorsi formativi fondati sul pluralismo metodologico e culturale. Solo attraverso l’educazione alla cittadinanza democratica sarà possibile gettare le basi per incrementare la qualità della vita, per costruire una razionalità più aperta e sensibile ai problemi umani, per un impegno sociale e civile che si esplichi nel rispetto della dignità umana e della convivenza sociale e pacifica.
2025
9788835176138
Alterità. Persona. Educazione interculturale. Fenomenologia. Pace
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11770/391518
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact