Si parla tanto della "paura dell'altro" o del "diverso", un sentimento regressivo che sta alla base della xenofobia politica contemporanea. Si parla poco, invece, della "paura di sé", che sembra essere diventata la malattia tipica di un certo mondo politico-intellettuale occidentale. Si può dialogare con gli altri, apprezzare le differenze di linguaggio e di mentalità, disprezzando se stessi e la propria cultura di appartenenza? Perché invochiamo tanto l'Io e ci riesce così difficile riconoscersi nel Noi?

Oicofobia

PUPO, Spartaco
2010-01-01

Abstract

Si parla tanto della "paura dell'altro" o del "diverso", un sentimento regressivo che sta alla base della xenofobia politica contemporanea. Si parla poco, invece, della "paura di sé", che sembra essere diventata la malattia tipica di un certo mondo politico-intellettuale occidentale. Si può dialogare con gli altri, apprezzare le differenze di linguaggio e di mentalità, disprezzando se stessi e la propria cultura di appartenenza? Perché invochiamo tanto l'Io e ci riesce così difficile riconoscersi nel Noi?
2010
oicofobia; comunità; nazione; xenofobia; Noi-Altri; occidente.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11770/122751
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