Il racconto di Ovidio del mito di Orfeo, nei libri X e XI delle Metamorfosi,evidenzia un’intenzionale autonomia compositiva rispetto al modello virgiliano del IV delle Georgiche:ne sono significativi indizi la collocazione del mito nella sequenza narrativa del poema, l’amplificazione di alcuni motivi della fabula Orphei (Orfeo vates prima che, virgilianamente,amans;il canto per così dire oratorio di Orfei agli dei dell’Ade)e, di converso, la contrazione di altri, talvolta in funzione correttiva della versione virgiliana (il silenzio di Euridice). La narrazione ovidiana è costellata di riecheggiamenti che si irradiano,fra X e XI libro, ben al di là del mito orfico secondo tracce di memoria per così dire obliqua del testo maestro la cui aemulatio risulta tanto più raffinata quanto meno riverente se ne rivela l’imitatio.
METAMORFOSI DI UNA NARRAZIONE: L'ORFEO DI OVIDIO
ROMEO, Alessandra
2005-01-01
Abstract
Il racconto di Ovidio del mito di Orfeo, nei libri X e XI delle Metamorfosi,evidenzia un’intenzionale autonomia compositiva rispetto al modello virgiliano del IV delle Georgiche:ne sono significativi indizi la collocazione del mito nella sequenza narrativa del poema, l’amplificazione di alcuni motivi della fabula Orphei (Orfeo vates prima che, virgilianamente,amans;il canto per così dire oratorio di Orfei agli dei dell’Ade)e, di converso, la contrazione di altri, talvolta in funzione correttiva della versione virgiliana (il silenzio di Euridice). La narrazione ovidiana è costellata di riecheggiamenti che si irradiano,fra X e XI libro, ben al di là del mito orfico secondo tracce di memoria per così dire obliqua del testo maestro la cui aemulatio risulta tanto più raffinata quanto meno riverente se ne rivela l’imitatio.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.